La Nuova Sardegna

ARZANA. Momenti di terrore ad Arzana, dove le fiamme hanno accerchiato i quartieri periferici creando uno scenario apocalittico. Il dramma è stato evitato solo grazie al sangue freddo dei tanti uomini impegnati senza sosta nelle operazioni di spegnimento. Diverse le case evacuate e 16 i pazienti, ospiti in una struttura protetta che sorge a Is Tanas nel bel mezzo del bosco, trasferiti in fretta e furia in una casa famiglia del Cim di Lanusei. Per domare il fronte del fuoco, reso ancora più pericoloso dai numerosi salti causati dal vento che ha sospinto le fiamme a 2-300 metri dal rogo, risolutivo si è rivelato l'intervento del Canadair arrivato da Ciampino. Prima ancora dell'aereo sono intervenuti 3 elicotteri, due provenienti da Sorgono e Fenosu e il terzo, quello della base forestale di San Cosimo a Lanusei, richiamato da Castiadas dove era impegnato su un altro fronte.

Sul posto i ranger del Corpo, gli operai di Forestas, i vigili del fuoco e le squadre dei volontari. In messo a questo finimondo, la paura degli arzanesi. In particolare di quelli che abitano nelle vicinanze del cimitero e del campo sportivo, che si sono resi conto loro malgrado della pericolosità di quanto stava accadendo a poche decine di metri da loro nonostante il fumo intenso sia calato come una coltre tra le case del paese. Anche le strade d'accesso da Nuoro e Lanusei sono state bloccate e riaperte solo dopo diverse ore. Sul campo il commissario superiore del Corpo forestale, Salvatore Cabiddu, responsabile antincendio che ha coordinato col sindaco Marco Melis le procedure per l'evacuazione della struttura protetta. Ora occorrerà indagare sulle cause che hanno scatenato le fiamme. Una quarantina gli ettari di bosco andati in fumo. Un bilancio destinato ad aumentare.