Rwm, Confindustria: no alla riconversione
di Antonello Palmas
L’associazione in difesa della fabbrica delle bombe. Cotti (M5s): «Basta ricatti occupazionali»
14 luglio 2017
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IGLESIAS. Confindustria Sardegna Meridionale e Cgil-Filctem e Cisl-Femca del Sulcis Iglesiente si schierano decisamente contro il “Comitato di Riconversione Rwm”, il movimento che spinge per il cambio di produzione nell’attuale fabbrica di bombe di Domusnovas, dalle cui iniziative «si dissociano». Una comunità di intenti che Roberto Cotti (senatore del M5S) commenta così: «Le bombe della Rwm fanno scoppiare l'amore tra Confindustria e sindacati. La storia sarda insegna che alla lunga il ricatto occupazionale fatto di produzioni letali produce deserto e veleni: sarebbe ora di guardare al futuro».
Industriali e sindacalisti mettono da parte i sentimenti e i principi che non siano quello del diritto al lavoro e all’attività d’impresa «soprattutto in un territorio – si legge in una nota – già pesantemente colpito da dismissioni industriali e crisi occupazionali». Per questo motivo Confindustria e sindacati sostengono che il tentativo del Comitato «avrà l’unico risultato di provocare la chiusura della Rwm e il suo trasferimento in un altro Paese dell’Ue» con danni «per le 270 famiglie che oggi vivono grazie allo stabilimento, per le future famiglie che avranno un lavoro grazie agli investimenti che la società sta eseguendo nel territorio e per le numerose imprese di appalto che oggi vivono quasi esclusivamente del lavoro fornito dalla Rwm».
Da qui l’appello al senso di responsabilità degli amministratori di Iglesias, ieri riuniti in una seduta straordinaria del consiglio comunale, cui non si è presentata la maggior parte dei consiglieri Pd (maggioranza). Il sindaco Emilio Gariazzo, nell’annunciare che l’incontro mirava a mettere a confronto le idee e non prevedeva il voto di un ordine del giorno, ha detto che il fattore occupazionale non può essere sempre messo sopra a tutto.
(ha collaborato Tamara Peddis)
Industriali e sindacalisti mettono da parte i sentimenti e i principi che non siano quello del diritto al lavoro e all’attività d’impresa «soprattutto in un territorio – si legge in una nota – già pesantemente colpito da dismissioni industriali e crisi occupazionali». Per questo motivo Confindustria e sindacati sostengono che il tentativo del Comitato «avrà l’unico risultato di provocare la chiusura della Rwm e il suo trasferimento in un altro Paese dell’Ue» con danni «per le 270 famiglie che oggi vivono grazie allo stabilimento, per le future famiglie che avranno un lavoro grazie agli investimenti che la società sta eseguendo nel territorio e per le numerose imprese di appalto che oggi vivono quasi esclusivamente del lavoro fornito dalla Rwm».
Da qui l’appello al senso di responsabilità degli amministratori di Iglesias, ieri riuniti in una seduta straordinaria del consiglio comunale, cui non si è presentata la maggior parte dei consiglieri Pd (maggioranza). Il sindaco Emilio Gariazzo, nell’annunciare che l’incontro mirava a mettere a confronto le idee e non prevedeva il voto di un ordine del giorno, ha detto che il fattore occupazionale non può essere sempre messo sopra a tutto.
(ha collaborato Tamara Peddis)
