La Nuova Sardegna

La mano dei piromani sugli incendi che hanno devastato l'isola

La mano dei piromani sugli incendi che hanno devastato l'isola

Battaglia di 48 ore per gli uomini messi in campo. Trovati inneschi in diverse zone

15 luglio 2017
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SASSARI. Quattordici incendi in un giorno, di cui cinque ancora attivi a tarda sera. Con una prima conta dei danni già impressionante: almeno 2500 gli ettari di bosco e macchia mediterranea ridotti in cenere, con il territorio della Gallura e de l Monte Acuto particolarmente colpito: oltre 1800 gli ettari bruciati ad Alà dei Sardi, dove tre rimboschimenti sono stati annientati dalla mano degli incendiari. Circa 500, invece, gli ettari distrutti nella Bassa Gallura.

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Numeri impressionante, se si pensa che gli ettari in fumo da metà giugno erano “solo” 496. E ci sono pochi dubbi sul fatto che i roghi siano dolosi. Gli inneschi sono stati ritrovati quasi dappertutto. Ad Arzana, paese ogliastrino che combatte contro il fuoco da tre giorni, durante le operazioni di spegnimento sono saltati fuori dei bidoni di benzina. Il rogo è partito dal cantiere Forestas, dove lavorano 70 operai. Altri inneschi sono stati trovati nel Cagliaritano.

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Il tutto si è tradotto in 48  ore di fuoco. Dai primi roghi ad Arzana agli ultimi, ieri sera nel Cagliaritano. Il capoluogo accerchiato, la statale 554 chiusa perché invasa dal fumo, fiamme anche a Uta e tra Guspini e Gonnosfanadiga. Contemporaneamente, altri roghi nell’Oristanese, in particolare a Solarussa: qui le fiamme che hanno lambito case e terreni sono state spente dalle forze a terra perché quelle aeree erano impegnate altrove. Tra Alà e Padru, in particolare, dove i roghi vanno avanti da mercoledì sera, e in Ogliastra sotto assedio dall’inizio di questa battaglia estenuante contro il fuoco.

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