La Nuova Sardegna

Chimica verde a Porto Torres la Regione in pressing sull’Eni

di Gianni Bazzoni

L’assessore Maria Grazia Piras incontra i sindacati: i loro suggerimenti nella bozza di protocollo Tavera, Uiltec: bene il confronto ma ancora molte carenze. Velluto, Femca Cisl: progetto vago

20 luglio 2017
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SASSARI. La giunta regionale si muove per arrivare al confronto con l’Eni e chiudere una intesa definitiva sul progetto della chimica verde e Porto Torres. Un impegno preso con le organizzazioni sindacali nel corso dell’ultimo incontro a Cagliari. E per questo l’assessore all’Industria Maria Grazia Piras ha promosso una nuova riunione con i rappresentanti delle segreterie confederali e di categoria che si è svolta a Cagliari, nella sede dell’assessorato. Un passaggio obbligato, voluto soprattutto per proporre una bozza di Protocollo che ha recepito parte delle indicazioni arrivate proprio dai sindacati. In particolare un cronoprogramma dettagliato dei lavori della fase 1-2 e anche della terza, la planimetria degli interventi di Matrìca, di Syndial e anche sul progetto dell’insediamento delle fonti rinnovabili da parte dell’Eni.

«Riconosciamo e diamo merito all’assessore della tempestività nel convocarci per proseguire il confronto sui temi industriali del nostro territorio – ha detto Giovanni Tavera segretario generale della Uiltec – ma registriamo delle carenze importanti. Mancano, per quanto ci riguarda, i dettagli degli impianti che devono essere costruiti e le certezze sulla produzione di Mater-bi da poter realizzare a Porto Torres (con chiusura della filiera) che più volte abbiamo consigliato e sostenuto al tavolo regionale». E secondo Tavera manca anche «un aggiornamento sui numeri futuri degli addetti diretti, soprattutto quelli riferiti a Versalis e sull’indotto che verrà impiegato per la realizzazione dei progetti futuri».

Il primo impegno, quindi, è quello di analizzare con attenzione la bozza consegnata dall’assessore regionale all’Industria. «Da una prima lettura – ha detto ancora Tavera – mancano elementi certi sugli impianti futuri perché nel cronoprogramma si parla sopratutto di studio e ingegnerizzazione. E rimangono tutte le perplessità e le preoccupazioni. Per questo abbiamo chiesto di poter realizzare a breve un incontro con le parti istituzionali (presidenza della Regione e assessorati) e datoriali (l’Eni) per chiarire molti aspetti poco chiari del nuovo memorandum».

Riserve sulla bozza dell’accordo di modifica del Protocollo sulla chimica verde sono state espresse anche da Luca Velluto della Femca-Cisl.

«La prima cosa che abbiamo detto – ha sottolineato Velluto – è che al momento Matrìca è ferma e che forse per settembre potrà ripartire. Da oggi l’impianto degli Elastomeri va in fermata e tutto il resto dello stabilimento Versalis di Porto Torres è a rischio per mancanza dell’autorizzazione Aia per l’esercizio della centrale».

Sui contenuti della proposta avanzata dalla Regione, l’esponente della Femca-Cisl ha rimarcato che troppe cose non convincono. «Da una lettura veloce abbiamo trovato carenze evidenti: quali ad esempio i tempi di realizzazione della terza fase. Non si dice cosa si vuole costruire, c’è troppa vaghezza sul fotovoltaico. Perciò riteniamo insufficiente tale bozza che va rivista, e occorre evitare che l’Eni possa solo approfittare di questa situazione esclusivamente per portare avanti la propria linea. È fondamentale incontrare al più presto anche l’Eni in tavoli istituzionali per chiarire come intende andare avanti».

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