La Nuova Sardegna

l’intervista 

Erriu: la contrapposizione non c’è Ppr e nuova norma si completano

Erriu: la contrapposizione non c’è Ppr e nuova norma si completano

SASSARI. Assessore Cristiano Erriu quali sono le differenze tra il Ppr e la legge urbanistica?»Il Ppr e la legge di governo del territorio sono complementari. La legge non entra nel merito di quanto...

20 luglio 2017
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SASSARI. Assessore Cristiano Erriu quali sono le differenze tra il Ppr e la legge urbanistica?

»Il Ppr e la legge di governo del territorio sono complementari. La legge non entra nel merito di quanto è già normato dal Ppr. La stessa possibilità di verifica e adeguamento – in copianificazione con il ministero – che si rendesse necessaria, non è una norma introdotta ex novo, ma una norma del Codice Urbani che istituisce i Piani paesaggistici, richiamata dalla legge».

È vero che la nuova legge consentirebbe aumenti di volumetria che moltiplicherebbero i metri cubi di ecomostri con vista sul mare e di appartamenti ancora da costruire?

«La nuova Legge non fa altro che riprendere la possibilità di incrementi volumetrici entro il limite massimo del 25% per le strutture ricettive già previsti dalla legge regionale 45/89 e dal Ppr (articoli 20 e 90), e già concessi con discrezionalità politico-amministrativa in molte occasioni, anche durante la legislatura guidata da Renato Soru. Ora la discrezionalità scompare. Al contrario è richiesto il requisito della dimostrazione della loro necessità ai fini della destagionalizzazione, in questo caso anche con la possibilità di destinarli all’adeguamento delle camere. L’obiettivo è massimizzare il ritorno occupazionale ed economico. Gli incrementi non si possono cumulare con quelli che eventualmente fossero già stati ottenuti con il Piano casa. È poi allo studio l’introduzione di un tetto massimo della cubatura per evitare che la percentuale di incremento, se applicata a grandi strutture, possa snaturare la ratio della norma. Non è possibile usufruire degli incrementi per le seconde case né, tanto meno, introdurre nuove strutture nella fascia dei 300 metri. Se per ecomostri si intendono strutture non legittimamente realizzate, queste non possono usufruire degli incrementi ma devono essere sottoposte ai provvedimenti sanzionatori o di demolizione».

Perché il Ppr deve essere aggiornato con una nuova legge?

«Il Ppr non deve essere aggiornato con una nuova legge. Nel caso di un approfondimento di dettaglio o la verifica di situazioni mutate, o se, nel caso di valutazione di interventi di sistema, si rendesse necessaria un’integrazione o un adeguamento del Ppr, si fa riferimento a quanto previsto dalla normativa vigente con il coinvolgimento del ministero. Nulla di più e nulla di meno».

Soru dice che il Pd non è diviso in due, che non c’è un Pd anticemento guidato da lui e un Pd a favore dei metri cubi sostenuto dalla sua legge, eppure intorno si è scatenata una battaglia che ruota attorno a questa dicotomia. Perché?

«In effetti non si comprende perché questa battaglia sia stata scatenata e a quale fine, considerato il fatto che sui due punti più controversi – incrementi delle strutture ricettive nei 300 metri dalla battigia e programmi ecosostenibili – i due testi siano praticamente coincidenti, per cui è difficile immaginare un Soru paladino dell’intangibilità integrale – cosa da lui giustamente negata – e io fautore dell’edificazione incontrollata – facilmente smentibile a una semplice lettura dei due testi, che di fatto smentiscono l’esistenza di una dicotomia su questi punti».

Cosa pensa della proposta di legge elaborata da alcuni consiglieri del Pd? Le piace? In cosa differisce da quella della giunta?

«Come già chiarito, i due testi coincidono sui temi maggiormente discussi. La proposta dei consiglieri Pd, alla ricerca di un comprensibile desiderio di semplificazione, punta a eliminare molti punti importanti relativi ai meccanismi per la riduzione del consumo di suolo che sono assegnati a norme di rango inferiore come le direttive di giunta. Personalmente ritengo che questi aspetti meritino invece un rango normativo di legge poiché, se non esplicitati, lasciano adito a interpretazioni e a incertezza da parte di cittadini e funzionari».

Ma il nodo tra Ppr e nuova legge è sui 300 metri? Cosa si potrà fare con la nuova legge che era vietato dal Ppr?

«Nulla di nuovo, se non il superamento del vuoto normativo tra il tempo scaduto delle procedure d’intesa e l’adeguamento dei Puc al Ppr, adeguamento i cui tempi previsti dal Ppr si sono rivelati ottimistici, e non per cattiva volontà delle amministrazioni locali. In pratica si consente di poter fare quello che era già consentito attraverso le procedure di intesa previste dal Ppr e l’adeguamento dei Puc al Ppr».

Qual è la filosofia della nuova legge urbanistica?

«Attuare quanto previsto dall’articolo 133 del Codice Urbani, coniugando la tutela ambientale e paesaggistica con lo sviluppo socio-economico, consentendo al Ppr di uscire dalla fase transitoria ed entrare in quella, prevista dai suoi principi generali della rispettosa valorizzazione del paesaggio. Allo stesso tempo, introdurre meccanismi per la riduzione del nuovo consumo di suolo, in ambito urbano e agricolo. Ricondurre a un’unica fase temporale l’approvazione dei Puc, con grande risparmio di tempo e con chiarezza e certezza per imprese e cittadin»i.

Qualche giorno fa lei e Soru avete parlato a lungo della nuova legge in un incontro ad Arzachena, ci sono stati contrasti?

«Dal mio punto di vista c’è stato un confronto franco tra posizioni non contrastanti, un dialogo aperto tra persone che hanno a cuore le sorti della Sardegna e ritengono necessaria, in questa fase della vita politico-amministrativa della Regione, una buona legge di governo del territorio. E una buona legge, secondo me, va ricercata sul terreno di una mediazione politica alta. In questo caso la mediazione non è il dar qualcosa in cambio di qualcos’altro o sacrificare valori non negoziabili. È la capacità di trovare il punto di composizione attorno ad alcuni principi fondanti».

Nel 2016 sono stati cancellati 239 ettari di territorio vergine. Fino a oggi nell’isola sono stati consumati 904 chilometri quadrati di aree vergini. La nuova legge come prevede di fermare l’avanzata del cemento?

«Questo è uno dei punti più innovativi della proposta. Non esisteranno più aree indefinitamente edificabili in misura astrattamente stabilita, sotto la pressione delle aspettative della rendita fondiaria. Nuove ulteriori trasformazioni di suolo, limitate a un minimo già stabilito e ad aree di scarso valore agricolo, saranno condizionate alla esecuzione di bandi che garantiscano il massimo vantaggio qualitativo da parte della collettività e la verifica di una effettiva relazione tra le necessità della domanda e l’impegno a realizzare dell’offerta. Tutti i suoli, fino a loro eventuale e limitata trasformazione, saranno ritenuti agricoli a tutti gli effetti. A questo si aggiunge il forte impulso alle attività di riqualificazione urbana, e all’introduzione degli strumenti della compensazione finalizzati alla riduzione del consumo di suolo. (l.roj)

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