La Nuova Sardegna

Riforma degli ospedali: Nuoro è un caso difficile

Riforma degli ospedali: Nuoro è un caso difficile

Confronto in maggioranza su tutti i presidi al centro della contestazione Si trova l’accordo e si va in commissione. Alghero e Lanusei sono gli altri nodi

20 luglio 2017
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CAGLIARI. L’imbuto c’è ancora, solo una parte delle strettoie è stata allargata dal centrosinistra a colpi di piccone, spesso necessario anche quando c’è di mezzo la sanità. Se è vero che i piccoli ospedali sono stati messi al sicuro nei primi vertici di maggioranza, ora da far saltare ci sono i macigni più grandi. Sono qesti: le possibile promozioni del distretto sanitario nuorese e di quello dell’accoppiata Alghero-Ozieri. Poi ci sono anche altri due casi: Ghilarza e Lanusei, con la richiesta di un possibile potenziamento però ancora tutto da scrivere. Su questi quattro macigni il centrosinistra s’ è preso ancora qualche giorno di tempo per «trovare quell’accordo che soddisfi le esigenze dei territori e le richieste dei partiti della coalizione», ha detto Raimondo Perra del Psi, presidente della commissione sanità. Commissione che nel frattempo ha portato a casa un nuovo risultato: il via libera a un’altra ventina di emendamenti. Il traguardo è lontano, sono ancora 500 quelli da discutere, ma l’accelerazione c’è stata dopo l’accordo di rinviare al 5 settembre il voto finale in commissione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera.

Doppio binario. Per uscire dall’impasse, oltre alla questione ormai risolta della data, il centrosinistra ha escogitato una soluzione intelligente: l’alternanza fra i vertici di maggioranza e le riunioni di commissione. In parole spicce accade questo: la sera i partiti della coalizione si riuniscono, cercano l’intesa non sempre facile sulle correzioni alla bozza della giunta e l’indomani le portano in commissione dove, a quel punto, il via libera è scontato. È un doppio binario che finora ha funzionato ed è servito a scongiurare una «preoccupante navigazione a vista – così ha detto un consigliere di maggioranza – che poteva mandarci in crisi in qualunque momento». Ci avessero pensato prima forse anche la scadenza di metà agosto – come avrebbe voluto soprattutto il governatore Pigliaru – sarebbero riusciti a rispettarla. Pazienza.

I quattro casi. Il primo è quello di Nuoro: la richiesta è far salire di un posto nella graduatoria l’ospedale San Francesco. Nella bozza è solo un primo livello, ma l’esigenza è farlo diventare di secondo. La differenza non è da poco, ad esempio dovrà avere in più il reparto d’emergenza per far fronte agli ictus, ma ci sono alcuni paletti ministeriali ancora da superare. Pare che, a piccoli passi, il centrosinistra abbia trovato uno spiraglio per garantire il «massimo dell’offerta sanitaria» anche al San Francesco. Non è molto diverso il caso del polo Alghero-Ozieri: nella bozza è di fatto un distretto satellite dell’Azienda universitaria di Sassari, punta invece ad avere una sua autonomia. Qui la soluzione dovrebbe essere questa: evitare i reparti doppione senza cancellare le eccellenze di Alghero soprattutto nella chirurgia ortopedica. Dopo l’ultimo vertice, anche su questo caso c’è stata una prima schiarita. Ghilarza invece vorrebbe essere qualcosa in più di un presidio dell’Azienda per le emergenze-urgenze, l’Areus. Pare ci sia la possibilità concreta che alla fine abbia un reparto di chirurgia più strutturato. C’è infine l’ospedale di Lanusei: qui la soluzione prospetta dovrebbe essere un collegamento ancora più diretto e continuo con il distretto regionale di Cagliari, tanto da garantire sempre «un’offerta sanitaria molto ampia in quasi tutti i giorni della settimana». Fra oggi e domani il centrosinistra spera di risolvere anche questi quattro casi difficili.

Il resto della platea. Per adesso l’opposizione è rimasta ancora sulle sue. Sui primi emendamenti presentati dalla maggioranza non ha dato battaglia, ma qualcosa l’ha chiesto. Questo: «Che, nel frattempo, i manager delle Aziende sanitarie blocchino le riorganizzazioni in corso e aspettino di conoscere la nuova Rete approvata dal Consiglio». È una condizione prioritaria, ha detto Giorgio Oppi dell’Udc e lo stop alle fughe in avanti è stato accettato. C’è dell’altro: il consigliere regionale di Mpd Daniele Cocco ha presentato un’interrogazione urgente per denunciare lo spreco nell’acquisto dei reagenti negli ospedali. «Al Brotzu li pagano 7 euro, altrove 17: perché?». L’assessorato alla Sanità ha assicurato che interverrà, ma la replica di Cocco è stata: «Lo deve fare subito, altrimenti la spesa continuerà a crescere e sarà difficile fermarla». Anche i sindacati, dopo lo sciopero d’inizio luglio, hanno sollecitato un nuovo incontro con la Regione: «Pare che finalmente sia cominciata la stagione del dialogo, ora vogliamo essere coinvolti», hanno scritto in un comunicato e aspettano di essere convocati in tempi brevi. Infine, i 5 Stelle hanno sollevato alla Camera il caso delle assunzioni interinali.. «In Sardegna è il caos», hanno scritto in un’interrogazione urgente indirizzata al ministro della salute. (ua)

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