La Nuova Sardegna

Cercasi alloggi per le famiglie evacuate

All’Alberghiero ospitati 25 nuclei, gli altri da amici e parenti. Attivato un conto corrente 

21 luglio 2017
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ALGHERO. La buona notizia è che il palazzo non è in cattive condizioni strutturali e che prima o poi potrà essere dissequestrato, consentendo così agli inquilini di tornare nelle proprie case. Quella cattiva è che il dissequestro e il ritorno a casa non saranno rapidissimi. Perché prima bisognerà aspettare le delicatissime attività investigative del Nia, il Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco, e poi serviranno comunque degli interventi di restyling che restituiscano piena sicurezza e agibilità all’immobile. Nell’attesa di riavere casa propria, delle 49 famiglie evacuate durante la notte tra martedì e mercoledì, si dovrà fare carico la comunità. E proprio la loro situazione è stata l’oggetto della riunione che si è tenuta al centro operativo comunale della protezione civile, la cui base operativa è stata individuata al Rosario, in quelle stesse stanze parrocchiali che la prima notte hanno accolto tutti quelli che non erano riusciti a trovare ospitalità da parenti e amici. Da due notti 25 famiglie sono ospiti dell’Istituto alberghiero, grazie anche all’intercessione del Comune, all’interno del convitto studentesco riservato agli allievi della scuola, in via Tarragona. Alla riunione operativa tra la protezione civile comunale, vigili del fuoco, servizi sociali e amministrazione condominiale hanno partecipato anche il sindaco Mario Bruno e il vescovo di Alghero-Bosa, Mauro Maria Morfino. Già avviato un censimento dettagliato di tutti gli occupanti del palazzo e l’assistenza ai nuclei familiari più in difficoltà, grazie anche ai numerosi volontari e al prezioso contributo delle aziende locali. Intanto protezione civile comunale e diocesi di Alghero e Bosa hanno deciso di attivare un numero di conto corrente istituzionale dedicato. Su questo tema c’è stato un incontro con il nascente comitato di inquilini, che intendono chiedere la gestione diretta del conto e, soprattutto, chiedono case. Tra qualche giorno la disponibilità di parenti e amici potrà esaurirsi. A quel punto le persone di cui si dovrà fare carico la task force dell’emergenza saranno tutte quelle che sono state fatte evacuare: nel giro di pochi giorni la vera priorità sarà la casa. (g.m.s.)

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