Galantino: «Per i giovani politiche carenti»
di Mario Girau
L’esponente Cei a Cagliari per la Summer School di dottrina sociale organizzata da salesiani e diocesi
24 luglio 2017
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CAGLIARI. Il messaggio di monsignor Nunzio Galantino, braccio operativo dei vescovi italiani nonché uomo di punta di Papa Francesco dentro la Cei, è diretto dentro e fuori la Chiesa italiana: «Smettiamo di vedere i giovani solo come forza del futuro». A Cagliari per partecipare alla quinta Summer school organizzata dai salesiani, dalla diocesi di Faenza e da quella cagliaritana, il numero due della Conferenza episcopale italiana invita soprattutto il governo a considerare i giovani “parte integrante della società d’oggi”, quindi niente rinvii, ma impegni concreti da realizzare subito.
Insomma Galantino punta il dito contro un modo di pensare che ha giustificato il sistematico rinvio dei problemi degli under 35, primo fra tutti quello dell’occupazione. Oggi si piange sui numeri del disastro: un giovane su cinque non cerca un lavoro e non frequenta una scuola o un corso di formazione (primato europeo, il doppio della media continentale); disoccupazione giovanile italiana al 37,8%, in Sardegna oltre il 40%.
Galantino è categorico, anche se non attribuisce responsabilità al governo attuale e a quello precedente: «Stiamo raccogliendo i frutti di politiche carenti sul piano degli investimenti a favore degli under 35». Ma il prelato predica «zero pessimismo e fatalismo: i giovani sono capaci di progettualità e speranza, soprattutto hanno gli strumenti per governare “industria 4.0”, in particolare il mondo della rivoluzione digitale ormai padrona del mondo».
La Summer school, la scuola estiva di dottrina sociale coordinata da don Alessandro Fadda e aperta dalla relazione di Francesco Occhetta (scrittore di “La Civiltà cattolica”) si conclude oggi con una tavola rotonda su impegno sociale, lavoro e famiglia. Vi partecipano l’ex segretario generale Cisl, Savino Pezzotta, il presidente del forum delle famiglie (Gigi De Palo), il presidente Acli (Roberto Rossini), il presidente di Rinnovamento nello Spirito (Salvatore Martinez), l’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, quello di Faenza Armando Toso.
Insomma Galantino punta il dito contro un modo di pensare che ha giustificato il sistematico rinvio dei problemi degli under 35, primo fra tutti quello dell’occupazione. Oggi si piange sui numeri del disastro: un giovane su cinque non cerca un lavoro e non frequenta una scuola o un corso di formazione (primato europeo, il doppio della media continentale); disoccupazione giovanile italiana al 37,8%, in Sardegna oltre il 40%.
Galantino è categorico, anche se non attribuisce responsabilità al governo attuale e a quello precedente: «Stiamo raccogliendo i frutti di politiche carenti sul piano degli investimenti a favore degli under 35». Ma il prelato predica «zero pessimismo e fatalismo: i giovani sono capaci di progettualità e speranza, soprattutto hanno gli strumenti per governare “industria 4.0”, in particolare il mondo della rivoluzione digitale ormai padrona del mondo».
La Summer school, la scuola estiva di dottrina sociale coordinata da don Alessandro Fadda e aperta dalla relazione di Francesco Occhetta (scrittore di “La Civiltà cattolica”) si conclude oggi con una tavola rotonda su impegno sociale, lavoro e famiglia. Vi partecipano l’ex segretario generale Cisl, Savino Pezzotta, il presidente del forum delle famiglie (Gigi De Palo), il presidente Acli (Roberto Rossini), il presidente di Rinnovamento nello Spirito (Salvatore Martinez), l’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, quello di Faenza Armando Toso.
