La Nuova Sardegna

La rivoluzione del turismo più accoglienza, meno abusivi

di Claudio Zoccheddu
La rivoluzione del turismo più accoglienza, meno abusivi

Domani in Consiglio regionale inizia la discussione sulla proposta di legge che cambierà il settore  Crescono le sanzioni per chi non è in regola. Una società pubblico privata che gestirà la promozione

24 luglio 2017
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SASSARI. Negli ultimi trent’anni l’universo turistico ha indossato una nuova veste Le compagnie aree si sono moltiplicate, la tecnologia è diventata una compagna fedele anche in vacanza e la Sardegna ha una nuova legge sul turismo. O, meglio, potrebbe averla nei prossimi giorni. Dopo il via libera della commissione turismo l’ultima parola toccherà al Consiglio regionale che, domani, inizierà un percorso che dovrebbe concludersi con l’approvazione.

Il Dmo. Tra le novità c’è la creazione di un soggetto che avrà il compito di coordinare le politiche di promozione e commercializzazione dell’offerta isolana. Si chiamerà “Sardegna destination management organization” o “Dmo”e avrà la struttura di una società aperta alla partecipazione pubblica e a quella privata. Ma la rivoluzione è soprattutto nella programmazione perché “Sardegna Dmo proporrà all’assessore regionale del Turismo un piano attuativo entro il 30 aprile dell’anno antecedente a quello di riferimento”. In altre parole, le linee guida per il 2019 dovranno essere presentato entro aprile del 2018, con l’anticipo richiesto dagli operatori che avranno ampi margini di manovra in cui discutere interventi e obiettivi.

Le strutture. La classificazione delle strutture è destinata a essere rivoluzionata. Si parte dalle “stelle”, al massimo 4 per le strutture all’aperto e 3 per quelle extralberghiere per finire con la divisione dell’ospitalità in tre macro gruppi, quello delle “strutture ricettive alberghiere” che comprende alberghi, alberghi residenziali, villaggi albergo, alberghi diffusi e alberghi rurali; quello delle strutture “ricettive all’aria aperta” tra cui campeggi, villaggi turistici, marina resort; quello delle “strutture ricettive extralberghiere”, ovvero bed&breakfast, domo, boat&breakfast, residence, case per ferie, case e appartamenti vacanza, ostelli della gioventù. Un elenco in cui figuarno alcune nuove entrate come i villaggi albergo, le strutture alberghiere “caratterizzate dalla centralizzazione dei servizi in funzione di unità abitative dislocate in più stabili e dall’inserimento dell’insieme ricettivo in un'unica area recintata”; i marina resort, le strutture organizzate “per la sosta e il pernottamento di diportisti a bordo di unità ormeggiate in uno specchio acqueo attrezzato” e le domo, ovvero “l’attività ricettiva di ospitalità e somministrazione della colazione svolta in non più di sei camere di un’unità immobiliare o in non più di due appartamenti ammobiliati, anche non situati nello stesso stabile ma localizzati a non più di 100 metri di distanza”.

Le sanzioni. Il messaggio è chiaro perché “chiunque esercita abusivamente le attività definite nell’articolo 13 è soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria che può variare da 2mila a 12mila euro”. L’intenzione è quella di comprendere l’intero sistema ricettivo isolano all’interno della nuova classificazione delle strutture. Chi cercherà di aggirare le disposizioni, anche solo sistemando un letto in più in una camera, andrà incontro a un salasso. Per i recidivi, poi, è prevista una sanzione raddoppia che si trasforma nelle revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività qualora il “furbetto” di turno venisse sorpreso a trasgredire per la terza volta. Tolleranza zero, quindi. Perlomeno nelle intenzioni.

La storia. Il disegno di legge del turismo è arrivato in consiglio dopo qualcosa come 14 proposte, la prima è datata 20 marzo 2014. Luigi Lotto (per la maggioranza) e Luigi Crisponi (per la minoranza)hanno presentato al parlamentino sardo le relazioni che hanno preceduto il parere favorevole della commissione. Adesso, salvo clamorosi colpi di scena, la strada sarà in discesa. La discussione inizierà martedì e potrebbe dilatarsi per qualche tempo prima che si arrivi al voto. Potrebbero anche arrivare nuove modifiche, precisazioni o, al contrario, ci potrebbero essere revisioni e cancellazioni ma sembra ormai certo che la Sardegna averà una nuova legge sul turismo. A più di trent’anni dalla precedente.

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