La Nuova Sardegna

L’Anac: «Irregolare la gestione di Abbanoa»

L’Anac: «Irregolare la gestione di Abbanoa»

Dopo l’Agcm anche l’anticorruzione rileva la mancanza di controllo e il ruolo marginale dei Comuni

27 luglio 2017
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CAGLIARI. Il sistema di gestione del servizio idrico integrato in Sardegna è anomalo: non rispetta la disciplina che regola l’attività delle società in house perché non è possibile esercitare il controllo analogo. Le amministrazioni comunali che partecipano ad Abbanoa non hanno infatti poteri in grado di influenzare in modo determinante gli obiettivi strategici e le decisioni rilevanti della società in house. Dopo il parere dell’Agcm - l’Autorità garante della concorrenza e del mercato - arriva anche quello dell’Anac, l’autorità anticorruzione presieduta dal magistrato Raffaele Cantone, a mettere in forte dubbio la legittimità del rapporto tra la Regione e la società concessionaria del servizio idrico, sul quale è aperta da tempo una controversia che coinvolge anche l’Enas, l’ente di controllo che ha preso il posto dell’Autorità d’ambito. L’istruttoria avviata a marzo su richiesta di 23 consiglieri regionali capeggiati da Antonio Gaia (Upc) è arrivata alla conclusione prima della scadenza stabilita e il contenuto delle conclusioni firmate dal dirigente Umberto Reale sembra confermare come Abbanoa si trovi in una situazione complicata, riassumibile in questi termini: nata come “in house” regionale, la società amministrata da Alessandro Ramazzotti dovrebbe subire gli stessi controlli (controllo analogo) di qualsiasi altro ente strumentale della Regione o di qualsiasi altro servizio regionale, ma questo non avviene per due ragioni, illustrate da Agcom e ora riprese dall’Anac: i comuni, soci di minoranza di Abbanoa, non hanno reali poteri di controllo e di influenza, per di più non possono nominare o revocare gli amministratori. Nella stessa situazione si troverebbe l’Egas, presieduto dal sindaco di Sassari Nicola Sanna. Al contrario - sostengono i consiglieri regionali firmatari dell’esposto ad Agcm e Anac depositato lo scorso mese di marzo - è la Regione, titolare della maggioranza delle quote, a fare il bello e il cattivo tempo affidando ai comuni il ruolo delle comparse. Il parere dell’Anac è speculare a quello dell’Agcm e sembra confermare in pieno la tesi sostenuta da Gaia e dagli altri consiglieri che contestano anche per altre ragioni la gestione del servizio idrico integrato da parte di Abbanoa.

Nell'esposto ad Anac e Antitrust i consiglieri regionali avevano eccepito una violazione e una falsa applicazione delle norme comunitarie in materia di affidamenti diretti in house, che ora sembra venga confermata. «Vogliamo che il servizio idrico torni ad essere amichevole e non più vessatorio com'e' ora – aveva detto Gaia -gli slacci non sono rispettosi delle regole e sono un atto criminale nei confronti delle famiglie e dei disabili. Ora i cittadini sardi hanno paura di Abbanoa almeno quanto ne hanno avuta di Equitalia».

Regione e Abbanoa - è scritto nell’atto dell’Anac - potranno ora produrre entro trenta giorni controdeduzioni al parere dell’Autorità. (m.l)

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