La Nuova Sardegna

La villetta del delitto in dono ai bimbi poveri

La villetta del delitto in dono ai bimbi poveri

Luigi Scassellati: «In Africa costituirò una fondazione intitolata a mia moglie» L’imprenditore è rientrato in Italia, il giardiniere Lewis resta in carcere

30 luglio 2017
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SASSARI. Luigi Scassellati è ritornato in Italia. L’imprenditore sassarese ha lasciato il Mombasa Hospital, dove era stato ricoverato dopo la rapina che era costata la vita alla moglie, Maria Laura Satta. L’uomo è stato accompagnato a Cremona, dove risiede ormai da tempo, dai due figli, Roberto e Stefano, arrivati a Mombasa subito dopo l’omicidio della madre. I tre hanno lasciato l’aeroporto kenyota alle 10 del mattino e dopo un volo di circa otto ore sono arrivati a Malpensa. L’incubo africano, dunque, è ormai lontano ma resterà scolpito nella memoria di Luigi Scassellati che all’arrivo è stato subito trasferito in un ospedale – rimasto segreto – in cui continuerà il lungo percorso riabilitativo.

Le indagini. La polizia kenyana non ha fatto progressi. L’unico indiziato continua a essere il giardiniere che curava la proprietà dei coniugi sardi, Lewis. L’uomo è ancora in stato di arresto. Gli investigatori stanno cercando la chiave giusta per convincere l’uomo a confessare il suo ruolo nella tragica rapina, sempre che Lewsis abbia davvero fatto parte del commando che domenica scorsa, poco dopo l’alba, ha assaltato lo chalet nella zona residenziale di Mombasa. Luigi Scassellati, intanto, ha confermato i suoi sospetti ai cronisti del sito Africa ExPress. Secondo il 72enne il giardiniere avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella rapina perché a corto di soldi nonostante gli anticipi che gli venivano versati proprio da Luigi Scassellati. Un sospetto condiviso anche dagli altri italiani che frequentavano la coppia e che quindi conoscevano anche il giardiniere.
La guardia del corpo. Per evitare ogni dubbio, durante il ricovero in ospedale Luigi Scassellati è stato sorvegliato giorno e notte da una guardia del corpo che non ha mai perso di vista l’imprenditore. L’idea che qualche membro del commando potesse ritornare sui suoi passi per eliminare l’unico testimone della rapina non poteva essere sottovalutata in un paese in cui la violenza è il pane quotidiano per troppe persone. Ma nonostante tutto l’imprenditore sassarese ritornerà in Kenya: «Tornerò in quella casa solo quando sarò completamente ristabilito – dice Luigi ad Africa ExPress– e quando avrò riacquistato la forza per farlo». Ma il ritorno in Africa non sarà per le vacanze: «Ho già preso contatti con un amico medico impegnato in opere di beneficenza. Quella casa sarà il primo frutto di una fondazione che avrà il nome di Maria Laura e che si trasformerà in un consultorio medico per bambini». L’unico futuro possibile per una casa che non avrebbe potuto più ospitare in alcun modo la spensieratezza di una villeggiatura.

Il ritorno in Sardegna. È una delle prossime tappe della famiglia Scassellati perché Luigi aveva promesso alla moglie che l’ultima tappa del loro viaggio sarebbe stata quella che li avrebbe riportati a Porto Torres, dove Maria Laura aveva deciso di essere seppellita. La cremazione delle 71enne avverrà però al Pandia Hospital di Mombasa e saranno la autorità consolari italiane a occuparsi dell’invio delle ceneri al marito che ha già deciso di mantenere l’impegno: «Avevamo entrambi concordato che alla fine della nostra vita saremo stati sepolti lì – spiega poco prima di imbarcarsi sul volo per l’Italia –. E’ uno splendido posto appollaiato su una collinetta che domina il mare. Il mare sardo, di certo non meno bello di questo che sto lasciando per sempre». (c.z.)

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