La Nuova Sardegna

Nelle valigie dei predoni trecento chili di conchiglie

di Claudio Zoccheddu
Nelle valigie dei predoni trecento chili di conchiglie

Escalation di furti dalle spiagge dell’isola, sabbia e sassi souvenir delle vacanze Controlli negli aeroporti ma nessuna multa: mancano i presìdi della Forestale

30 luglio 2017
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SASSARI. Trecento chili di conchiglie sequestrate tra maggio e l’inizio di luglio all’aeroporto di Elmas. Per dimostrare che i furti nelle spiagge rimangono un problema irrisolto dovrebbe bastare il peso delle conchiglie sottratte nei litorali sardi in appena due mesi. Ma l’erosione causata dalla mano dell’uomo non riguarda solo le conchiglie; la sabbia delle più belle spiagge della Sardegna è il souvenir più ricercato dai turisti.

I sequestri non possono che limitare l’emorragia perché riguardano solo quello che è stato possibile fermare nel controllo dei bagagli a mano dei passeggeri in transito nei tre aeroporti sardi. Chi imbarca le valige nella stiva dell’aereo, o chi viaggia in nave, sfugge ai controlli e può portare a casa quello che vuole. Dunque, le tonnellate di sabbia sequestrata arrivano da un campione limitato di turisti, al punto che potrebbe essere lecito presumere che nei bagagli non controllati ne venga nascosta una quantità simile, se non superiore.

I controlli. Gli angeli dei litorali lavorano negli aeroporti e, mentre i passeggeri tolgono l’orologio e sfilano la cintura, controllano il contenuto dei bagagli a mano: «Facciamo quello che possiamo – spiega Ismaele, uno degli addetti alla sicurezza dello scalo cagliaritano – ma dall’anno scorso la situazione è peggiorata». Se durante il 2016 negli aeroporti – perlomeno da luglio ad agosto – c’era una postazione del Corpo forestale, quest’anno gli agenti sembrano spariti: «Qua non si sono visti – conferma Ismaele – e non sono stati riconfermati nemmeno a Olbia e Alghero». L’unica di linea di difesa, quindi, sono proprio gli addetti alla sicurezza che hanno apprezzato la nuova legge regionale sul turismo, soprattutto la parte che riguarda la sanzioni destinate ai ladri di sabbia: «È sicuramente un passo in avanti. Fino a qualche tempo fa ci chiedevamo come fosse possibile che nessuno facesse niente per arginare questo fenomeno. Parliamo di tonnellate e tonnellate di sabbia che spariscono ogni anno, un danno enorme per le nostre spiagge». Oltre alle multe, però, non è cambiato granché: «Già – conferma Ismaele – e anche la rete dei controlli non è stata ampliata. Funziona tutto come ha sempre funzionato. Vuol dire che noi fermiamo la sabbia che scoviamo nei bagagli a mano mentre il resto prende il volo senza che si possa far nulla. Eppure basterebbe poco per limitare il fenomeno, sarebbe sufficiente una robusta campagna informativa negli aeroporti e nei porti che potrebbe continuare nelle strutture ricettive. Qualcuno lo fa ma non basta perché quasi tutti i turisti che fermiamo non sono a conoscenza dei divieti. Alcuni fanno i finti tonti ma altri sono davvero all’oscuro di tutto».

I casi limite. «Guardate che quella sabbia serve per le bomboniere del matrimonio di mia figlia», ha risposto agli addetti alla sicurezza dell’aeroporto di Alghero una turista che il 13 luglio pretendeva di imbarcarsi con sei bustine di sabbia nascoste in valigia. La sabbia è stata bloccata ma la turista ha comunque scampato la multa perché ad Alghero non c’è il presidio della Forestale. Ed è passato liscio anche il turista che, a Elmas, è stato sorpreso con 5 chili di sabbia di Is Aruttas tra i bagagli: «Non sapevo dei divieti, l’ho presa perché lo facevano tutti» ha detto il passeggero che il 18 giugno stava per volare via dall’isola con i suoi souvenir. Prima, però, ha chiesto un verbale di sequestro che è all’improvviso è diventato inutile quando è stato informato che il compito sarebbe spettato alla Forestale che avrebbe allegato una multa da 3mila euro. L’Azzecca-garbugli di turno ha preferito consegnare la sabbia e proseguire il viaggio. Ci sono poi i catalogatori seriali, quelli che riempiono le bustine di sabbia, vi appuntano il sopra il nome della spiagge e poi sistemano tutto dentro una valigetta in perfetto stile rappresentante, ma con un campionario da incubo composto dalla sabbia della Pelosa, di Cala Luna, di Goloritzè, delle dune di Porto Pino e dell’immancabile Is Aruttas.

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