La Nuova Sardegna

Polizia: "Capotreno, niente molestie sessuali"

di Gianni Bazzoni
Polizia: "Capotreno, niente molestie sessuali"

Porto Torres, concluse le indagini sulla presunta aggressione: solo un alterco. Ora la donna presenta una denuncia 

01 agosto 2017
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SASSARI. Non ci sono state molestie sessuali ma una situazione movimentata, un alterco tra la controllora e un gruppo di migranti per la mancata emissione dei biglietti che dovevano consentire ai passeggeri di proseguire il viaggio con un altro treno. Queste le conclusioni alle quali sarebbero giunti gli investigatori della squadra mobile della questura di Sassari in merito ai fatti che si erano verificati la mattina del 15 luglio sul treno in servizio sulla tratta Porto Torres-Sassari. La controllora era poi finita al pronto soccorso dove le erano stati assegnati dieci giorni di cure.

Il rapporto - secondo indiscrezioni - sarebbe già in Procura a Sassari dopo che la polizia ha completato l’esame dei testimoni che hanno assistito allo svolgersi dei fatti. L’autorità giudiziaria avrebbe concordato con le risultanze emerse dall’attività investigativa della Mobile e dalla Polfer. Resterebbero da valutare, invece, le posizioni dei sindacalisti che per primi hanno divulgato la notizia facendo esplicito riferimento a una aggressione di tipo sessuale che - stando alle indagini - non risulta essersi mai verificata.

Sulla vicenda, però, c’è da registrare un aggiornamento delle ultime ore. La controllora, infatti, ha depositato una denuncia nella quale racconta la sua versione dei fatti e ribadisce «di essere stata accerchiata, trattenuta per un braccio, spintonata ...». E nella denuncia, la donna sottolinea anche che a un certo punto si è sentita toccare la coscia da uno dei presenti, ma di non essere in grado di affermare se si sia trattato di un gesto involontario o di una azione fatta di proposito. Di certo la donna è stata male e ha fatto ricorso alle cure dei medici. I protagonisti del faccia a faccia con la controllora erano stati tutti identificati dalla polizia nella stessa mattinata del 15 luglio, subito dopo l’episodio.

La notizia aveva assunto una dimensione nazionale, anche perché rilanciata da alcuni rappresentanti sindacali che avevano fin da subito fatto riferimento a una «aggressione di tipo sessuale» che - stando agli esiti delle indagini - non ci sarebbe stata. Sulla delicata vicenda hanno lavorato per due settimane gli investigatori della Mobile di Sassari: numerose le persone sentite, tutte concordi nel riferire di una lite sulla mancata emissione del tagliando di viaggio. C’è però una parte delle indagini ancora aperta e riguarda il ruolo svolto dagli esponenti sindacali che hanno divulgato la notizia.

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