La Nuova Sardegna

Campagne in ginocchio i pastori sotto il Palazzo

di Antonello Palmas
Campagne in ginocchio i pastori sotto il Palazzo

L’Mps ha chiamato a raccolta a Cagliari allevatori e agricoltori da tutta l’isola  Il leader Felice Floris: «La politica è lontana dalla realtà e gli aiuti non arrivano»

02 agosto 2017
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CAGLIARI. «Il problema è che la politica è distante e non capisce le emergenze, non ha contatti veri con la gente, con il territorio, non sente il loro grido di dolore», dice Felice Floris, leader del Movimento pastori sardi. E allora quel grido di dolore gli uomini delle campagne hanno deciso di portarlo proprio sotto il Palazzo, organizzando per oggi una grande manifestazione di protesta. L’Mps punta a portare a Cagliari migliaia di pastori chiamati a raccolta dopo il blocco della statale 131 del 1° luglio scorso. Il programma prevede per le 9 il raduno in Piazza Marco Polo, accanto alla Fiera, da dove partirà il corteo diretto verso il palazzo del Consiglio regionale per chiedere alla Regione e alla politica sarda «un intervento urgente per la difesa del patrimonio zootecnico della Sardegna». Qui una delegazione sarà ricevuta dal Governatore Pigliaru, dall’assessore all’Agricoltura Caria, dal presidente del Consiglio Ganau e dai capigruppo.

Nel corso della manifestazione di Tramatza di un mese fa Floris aveva annunciato che quello sarebbe stato solo l’inizio, con il prezzo del latte a 50 centesimi e la siccità devastante, e ha mantenuto la promessa. «Se la gente protesta – spiega – è perché ci sono problemi reali. Se così non fosse, anche il miglior organizzatore non avrebbe riscontri, la gente non risponderebbe e non parteciperebbe. I pastori hanno perso il cinquanta per cento del reddito in poco tempo, in qualsiasi altra categoria si sarebbe reagito in maniera molto forte davanti a una situazione del genere, acuita da una siccità tra le peggiori che si ricordi». Per il leader di Mps «il pericolo è che il pastoralismo e quel patrimonio zootecnico che il mondo ci invidia finiscano per sparire. Perché serve l’intervento della Regione? Perché pastorizi e agricoltura da questo assessorato non prendono niente, anzi semmai... danno». In che senso? «Permettono il mantenimento di tanti dipendenti pubblici, cui vanno 150 milioni di euro in stipendi, pagati con i soldi dei cittadini, mentre a noi non arriva niente, né sotto forma di soldi che di mangimi».

Eppure con scansione quasi quotidiana viene annunciato lo sblocco o l’erogazione di fondi: «Il più delle volte non arrivano – spiega Floris –, si perdono per strada. Sono tutte bugie, è sempre la solita minestra riscaldata: oggi c’è l’annuncio di uno, domani dell’altro... In realtà poi quei soldi non vengono distribuiti, c’è sempre qualche problema burocratico o pratico. Una volta non c’erano tutti questi addetti, non c’erano i computer, eppure tutto funzionava meglio. Così ci troviamo a reclamare aiuti che sarebbero dovuti essere già in tasca due anni fa. E i problemi nascono dal non avere a disposizione liquidità. Al Palazzo diciamo: visto che vivete dal nostro lavoro, trovate una soluzione per dare da mangiare non tanto a noi, ma a quelle povere pecore che vi consentono di tenere in piedi l’impalcatura del sistema. E non dite che siamo assistiti, perché in questo momento siamo assistenti».

Tra le richieste che il Movimento fa alla Regione, quella di stanziare, in via di urgenza, risorse pari a un quintale di mangime a capo; e che si proceda subito al risarcimento dei danni causati dalla calamità naturale. Inoltre chiede il blocco immediato delle cambiali agricole; l’interruzione dei procedimenti di Equitalia; l’azzeramento dei pagamenti Inps; ma anche di procedere con solerzia alla liquidazione di tutte le pratiche relative al Piano di sviluppo rurale; anticipare a settembre-ottobre il pagamento delle nuove pratiche relative al Psr e alla Politica agricola comunitaria (Pac), così come fatto da altre Regioni in Italia. Quindi di sviluppare progetti per la produzione di energia elettrica in azienda; portare l’acqua potabile in tutti gli ovili; creare viabilità e centri di raccolta, refrigerazione e conservazione del latte diffusi in tutta la Sardegna.

Hanno annunciato l’appoggio alla manifestazione, tra gli altri, l’Anci, i Rossomori e i piloti Meridiana.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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