La Nuova Sardegna

Federalberghi: "Gli hotel salvano l'ambiente"

Paolo Manca
Paolo Manca

Nel dibattito sulla legge urbanistica il presidente regionale Paolo Manca ribadisce che è indispensabile poter rinnovare le strutture ricettive

04 agosto 2017
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CAGLIARI. Indicati come i paladini del cemento vista mare. Accusati di essere i grandi manovratori della legge urbanistica. Gli albergatori si ribellano e tentano di sgretolare il muro di accuse. La nuova legge urbanistica concede agli hotel degli incrementi volumetrici. Tutto condizionato alla presentazione di un piano che spieghi nei dettagli come perché e quale tipo di investimento vogliono fare.

Gli ambientalisti parlano in modo esplicito di cementificazione delle coste. In particolare contestano la possibilità di incrementi volumetrici fino al 25% per le strutture ricettive che devono essere riqualificate. Un premio che per le grandi strutture potrebbe far nascere ecomostri. La Regione ha già detto che verranno inseriti tetti massimi di volumetrie. Ma la polemica è rimasta rovente.

«La nostra posizione è semplice - spiega Paolo Manca presidente di Federalberghi -. Non esiste un caso alberghi. Non credo che i 300 hotel in fascia costiera, nei 300 metri sono ancora meno, che deturpano le coste sarde. Al massimo lo sono le 300 mila seconde case. Le strutture alberghiere vanno rimodernate. Hanno bisogno di avere gli stessi standard di qualità dei competitor internazionali. E anche nei pochissimi casi in cui ci siano ecomostri la legge deve consentire di renderli più armonici, meno impattanti».

Nessun nuovo hotel. «Nessuno vuole fare nuove strutture - continua Manca -, vogliamo stare al passo con le richieste dei turisti. Le stanze devono avere una grandezza minima, gli hotel devono dare servizi ai turisti. Mi chiedo se realmente qualcuno pensa che un hotel con 30 stanze a cui venga concesso di costruirne 5 in più devasti le coste dell'isola. Noi vogliamo evitare di riqualificare gli hotel in riva al mare, non si parla di nuovi alberghi, ma di ammodernare i precedenti. C'è un altro aspetto. Gli alberghi che si vogliono allargare devono presentare un piano di sostenibilità economica».

Regole. Nessuno pensi che gli albergatori sperino nella deregulation. «Al contrario noi invochiamo regole certe - continua -. Per investire servono certezze. Come si può pensare di spendere milioni di euro senza capire cosa consente di fare la norma. Serve una legge urbanistica chiara e definitiva. Si sottovaluta il valore chiave che hanno gli alberghi. Sono motori dell'economia del territorio. B&b e altre strutture nascono solo dove già esistono alberghi. A Oliena ci sono B&b perché ci sono hotel. In altri centri dell'interno non esiste struttura ricettiva di nessun tipo».

Nessuna guerra. «Noi apprezziamo la posizione di Pigliaru, ma anche quella di Soru. Anche noi vogliamo difendere le aree costiere. Sono il nostro prodotto, quello che vendiamo, il nostro tesoro. Ma qualcuno crede veramente che lo vogliamo distruggere? La Sardegna va tutta tutelata. Non si deve pensare che dopo i 301 metri dal mare si può fare di tutto. Io dico al contrario di valorizzare le campagne e di creare strutture ricettive anche nelle aree interne. Il modello è quello della Toscana».

Supervincolo. Manca lancia un'idea. «Mettiamo un vincolo - propone - chi fa un investimento creando un hotel non potrà cambiare destinazione d'uso per 30 anni. L'emergenza non sono i mille hotel nell'isola. Il Trentino è grande come il nord Sardegna e ha 1600 alberghi, mai sentito nessuno urlare che il Trentino è cementificato».

I grandi investitori. Manca risponde anche all'altra grande accusa che viene fatta dagli ambientalisti, che dietro la legge urbanistica ci siano grandi investitori internazionali come il Qatar. «La nostra categoria non ha mai fatto pressioni. I grandi gruppi hanno un ruolo fondamentale nell'economia dell'isola. Chiedono leggi certe per fare investimenti, mi sembra una cosa giusta. Sardegna Resorts e Forte Village sono due punte di diamante del nostro sistema turistico. La loro attività serve da traino e promozione di tutta la Sardegna. Solo i grandi gruppi possono investire cifre importanti per fare questo. E i grandi gruppi esistono solo nelle capitali mondiali, in Sardegna e pochi altri posti. Portano know how. Intorno a loro crescono altre realtà imprenditoriali. Pensate che nel mondo tutti conoscono la Costa Smeralda, pochissimi la Sardegna. I grandi gruppi possono fare investimenti che danno beneficio all'intera isola solo se esiste la certezza delle leggi. Ecco perché noi vogliamo una legge urbanistica». (l.roj)

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