La Nuova Sardegna

la Bomba a firenze 

Anarchici, il nuorese resta in cella

Vespertino incastrato dal Dna, libera la sassarese Marina Porcu

06 agosto 2017
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SASSARI. Sono stati scarcerati ieri cinque degli otto anarchici fermati nel blitz di polizia e carabinieri attuato in seguito alle indagini sull’ordigno piazzato a Capodanno davanti alla libreria fiorentina di Casapound, e per il lancio di molotov contro la caserma dei carabinieri di Rovezzano il 21 aprile 2016. A Sollicciano, dove si trovava da due giorni, rimarrà solo Salvatore Vespertino, 30 anni, di Nuoro e da tempo gravitante a Firenze: per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere. A incastrarlo sarebbe stato il dna trovato sull’ordigno esploso davanti alla libreria, che costò una mano e un occhio all’artificiere della polizia Mario Vece. Non è stato convalidato invece il fermo della sassarese Marina Porcu, 34 anni: per lei come per gli altri il gip Fabio Frangini ha ritenuto che mancassero «i gravi indizi di colpevolezza». La donna, quindi, è tornata in libertà così pure il marito Sandro Carovac, 33, che insieme a lei era accusato di essere parte del gruppo di anarchici che aveva colpito con le molotov alla caserma dei carabinieri di Rovezzano. In Puglia, invece, è rimasto in cella Pierloreto Fallanca, 30 anni, della provincia di Teramo, presunto ispiratore dell’azione contro Casapound, bloccato nel Salento sempre giovedì scorso. Per lui il gip di Lecce ha convalidato il fermo, pur riservandosi sull’eventuale misura cautelare. Come Vespertino è accusato di concorso in tentato omicidio nonché fabbricazione, detenzione e porto abusivo di materiale esplodente per la bomba di Capodanno. Finora gli indagati (l’ultimo sarà sentito oggi in carcere a Roma) comparsi davanti al gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

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