La Nuova Sardegna

I pastori alla Regione: «Pronti a occupare porti e aeroporti»

I pastori alla Regione: «Pronti a occupare porti e aeroporti»

Dopo la promessa dei 35 milioni continua il braccio di ferro Il centrosinistra non ci sta: «È un ricatto inaccettabile»  

11 agosto 2017
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CAGLIARI. Il Movimento pastori non molla la presa e continua vigilare sui 35 milioni che gli sono stati promessi dalla giunta il giorno del corteo a Cagliari. I comitati dei «fazzolettoni blu», riuniti a Tramatza, hanno deciso di tenere alta la pressione. Ai primi di settembre, sono pronti a occupare porti e aeroporti, non hanno certo rivelato quali, per far capire alla politica che «gli impegni presi devono essere mantenuti». Soprattutto nei tempi: in piazza, hanno ascoltato dal governatore Pigliaru che per la risposta sul contributo extra, destinato a comprare il foraggio, non ci sarebbero voluti mesi ma al massimo qualche settimana. Dalla manifestazione e dall’incontro in Consiglio regionale, sono trascorsi nove giorni, in mezzo anche un vertice del centrosinistra con la giunta, servito a rintracciare i capitoli di spesa utilizzabili per mettere assieme i 35 milioni. «Abbiamo fiducia nel presidente Pigliaru», hanno detto i pastori a Tramatza, ma restano in allerta. «Siamo preoccupati – è l’ultimo comunicato postato dal Movimento su Facebook – per le esternazioni di un partito trasversale molto impegnato, spesso in maniera subdola, a remare contro gli accordi raggiunti a Cagliari. Per noi, queste uscite improprie valgono come una dichiarazione di guerra e siamo pronti a raccoglierla se altri continueranno ad andare avanti nelle provocazioni». Secondo il Movimento, i tempi sono fondamentali e non possono esserci rinvii rispetto a quanto è stato annunciato in piazza solo per colpa di lungaggini burocratiche o, peggio ancora, «trovarci come futura controparte chi, nel momento in cui si arriverà al voto della legge in Consiglio regionale, come gruppi o singoli facciano far saltare quanto abbiamo costruito». Per questo i comitati del Movimento hanno approvato a priori un pacchetto di manifestazioni per settembre. «Aspettateci nei porti e negli aeroporti, ci vedrete presto. E se dovesse servire, ritorneremo a Cagliari».

«No ai ricatti». La reazione della maggioranza non si è fatta attendere. Ed è stata durissima. «È inaccettabile leggere che il Movimento dei pastori sardi scenderà di nuovo in piazza con iniziative e manifestazioni in porti e aeroporti della Sardegna. Questo significa venir meno agli impegni presi appena una settimana fa con tutta la politica regionale». È questa la replica dei capigruppo di maggioranza – escluso il Pds – della giunta regionale e dei presidenti delle commissioni attività produttive e bilancio, al post su Facebook del Movimento. «La tecnica del ricatto – attacca il centrosinistra – è nemica del confronto democratico e non potrà condizionare o obbligare le scelte politiche dei rappresentanti di tutti i sardi». Che hanno fatto una promessa e garantiscono: sarà rispettata». A una condizione: la lealtà. «Se a rompere il clima sarà però il Movimento dei pastori, con messaggi a dir poco minacciosi, deve essere chiaro che la Regione non sarà più tenuta a rispettare alcun accordo».

Ipotesi e reazioni. Intanto fra le tante possibilità per recuperare i 35 milioni c’è anche questa: un prelievo concordato con i Comuni dell’un per cento, sarebbe intorno ai 6 milioni, dal Fondo unico per gli Enti locali. Anci e Consiglio delle autonomie si sono detti pronti a discutere l’ipotesi con la giunta. Ma c’è chi è andato subito oltre: è il sindaco di Ollolai Efisio Arbau de La Base, pronto ad anticipare il suo un per cento alla Regione, per mettere «così fine a questo balletto indecoroso del centrosinistra al governo». Anche per Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc, «i pastori fanno bene a vigilare per evitare che le promesse diventino illusioni anche per colpa di tempi destinati a essere troppo lunghi». Mentre per il coordinatore di Forza Italia, Ugo Cappellacci, «la giunta ha preso un impegno, lo mantenga, trovi i soldi fra le poste del suo di bilancio. Lo deve fare senza trucchi e senza giocare allo scaricabarile con i Comuni». (ua)

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