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Alluminio, settembre decisivo

Alluminio, settembre decisivo

Fra meno di un mese attese le risposte su Eurallumina e Alcoa

15 agosto 2017
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SASSARI. Sarà settembre il mese in cui si potrebbero definire le questioni che riguardano la filiera sarda dell’alluminio: i dipendenti di Eurallumina e dell’ex Alcoa attendono di sapere quali sviluppi avranno le vertenze che riguardano le loro aziende e tengono alta la guardia: la mobilitazione resta in atto. La convinzione per chi sta traghettando il tentativo di rilancio è che si tratti di un settore strategico non solo per la Sardegna, ma a livello nazionale, e che da esso dipenda anche il futuro del settore manifatturiero.

Per quanto riguarda Eurallumina, l’industria che trasforma la bauxite in allumina, c’è un termine fissato alla data del 16 settembre entro il quale devono arrivare un parere favorevole da parte della conferenza di servizi e quindi una delibera della Giunta regionale per il via libera al progetto di rilancio da duecento milioni: previsti una centrale di cogenerazione a vapore e l’adeguamento della raffineria, con cento nuove assunzioni (in tutto 357 dipendenti).

Più o meno negli stessi giorni si dovrebbe arrivare a definire la situazione che riguarda lo stabilimento ex Alcoa, fino al 2012 era impegnato nella produzione di alluminio primario trasformando l’allumina con fatturati di rilievo prima della decisione della società madre di chiudere per motivi non legati alla crisi. Se tutto andrà bene, dovrebbe essere rilevato dalla società svizzera Sider Alloys, con la mediazione di Invitalia che dovrebbe acquisire in prima battuta gli impianti proprio a metà settembre. L’operazione degli elvetici prevede un investimento di cento milioni di euro, l'assunzione in pieno regime di circa quattrocento operai nel giro di 18-24 mesi e una produzione che sfiorerebbe le centocinquantamila tonnellate. (a.palm.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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