La Nuova Sardegna

Paralizzato dopo il tuffo, è solo in ospedale

di Sergio Secci
La Caletta
La Caletta

L’appello del padre: «La moglie è bloccata in Marocco, aiutateci a farla rientrare a Posada»

15 agosto 2017
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POSADA . Un tuffo azzardato ha segnato l’inizio del calvario. Radouane Nars Allah è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Francesco di Nuoro da otto giorni. Il giovane di nazionalità marocchina ma residente a Posada è rimasto vittima di un gravissimo incidente nella spiaggia di La Caletta.

Radouane Nars Allah è un commerciante regolarmente autorizzato alla vendita di costumi e accessori nelle spiagge di Siniscola che, in una delle giornate torride che hanno caratterizzato le ultime settimana, aveva deciso di fare un tuffo in acqua per rinfrescarsi e scrollarsi di dosso le fatiche di una giornata di lavoro trascorsa sotto il sole. Un gesto semplice e liberatorio che gli è però costato carissimo perché, a causa dell'imprudenza e della scarsa conoscenza dei fondali, ha sbattuto violentemente il capo sulla sabbia restando esanime in acqua.

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Per fortuna il goffo tentativo di trovare refrigerio è stato notato dai bagnanti che hanno subito prestato soccorso al giovane a cui è stato diagnosticato un principio d’annegamento. I sanitari del 118, però, si sono subito resi conto che la situazione più grave era un’altra: il 35enne aveva infatti riportato lo schiacciamento di alcune vertebre cervicali restando paralizzato dal collo in giù. Ora i sanitari del San Francesco, dopo averlo intubato, stanno provvedendo a fargli espellere l’acqua di mare dai polmoni e non appena sarà possibile verrà trasferito all’ospedale marino di Cagliari, specializzato in questo tipo di situazioni.

Radouane vive a Monte Longu insieme alla famiglie: il padre Milud, da oltre trent’anni a Posada, e la madre. Non c’è invece la moglie Karima, rientrata in Marocco alcuni anni fa per partorire il loro primogenito e poi rimasta bloccata in Nord Africa per problemi legati al permesso di soggiorno. Milud, che può essere considerato il capogruppo della folta comunità marocchina a Posada, sta cercando disperatamente di far tornar in Sardegna la nuora: «Sperando che le condizioni di mio figlio migliorino – dice molto scosso da quanto accaduto –. Per ora la situazione è molto grave, ha bisogno di assistenza continua. Non parla e muove solo gli occhi per farsi capire. La presenza della moglie è quindi essenziale in questo periodo e chiedo alle autorità di aiutarmi. Ho già presentato tutte le richieste di ricongiungimento in Prefettura, so che siamo in un periodo in cui molti uffici sono chiusi per ferie ma imploro chi ha la possibilità di darci una mano per velocizzare la pratica facendo in modo che a Kalima, che ha la residenza a Posada, sia data la possibilità anche temporanea per ritornare in Sardegna ad accudire mio figlio. Un appello che, ovviamnete, i genitori dello sventurato Radouane sperano sia accolto quanto prima dalle autorità delegate al rilascio del visto.
 

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