La Nuova Sardegna

Calano le tasse in Sardegna: è tra le regioni italiane meno stangate

di Claudio Zoccheddu
Calano le tasse in Sardegna: è tra le regioni italiane meno stangate

L’indagine della Banca d’Italia sui tributi versati da una famiglia campione. Nell’isola nel 2016 il prelievo è stato di 1495 euro, 9,45% in meno del 2015

22 agosto 2017
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SASSARI. Incide meno rispetto all’anno precedente ma il divario tra le regioni italiane rimane significativo. Il fisco nella sua versione “locale” ha allentato la pressione sulle famiglie sarde ma ha evidenziato la distanza tra, ad esempio, la Sardegna e la Valle d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia, solo per restare nell’ambito delle Regioni a statuto speciale. La fotografia della morsa del fisco è stata scattata dalla Banca d’Italia che ha misurato la pressione fiscale su una famiglia tipo che, idealmente, si sposta di regione in regione e versa i tributi le cui aliquote vengono decise da Regioni, Province o Comuni. Ovvero quelli relativi al reddito, ai consumi, all’abitazione, ai servizi e all’auto.

La media nazionale. L’ipotetico nucleo familiare residente nelle 19 regioni indagate – mancano i dati relativi al Trentino Alto Adige – è composto da due lavoratori dipendenti (44mila euro di reddito imponibile) con due figli a carico e con la proprietà di una casa di 100 metri quadri e un’utilitaria. Nella media nazionale, l’applicazione dei principali tributi pesava l’equivalente di 1983 euro nel 2015 e di 1683 euro nel 2016 che significano il 15 per cento in meno in appena 365 giorni. Il calo non è un miracolo fiscale inspiegabile ma è legato soprattutto all’abolizione della Tasi, ovvero le tasse relative “al possesso o alla detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l'abitazione principale e di aree scoperte nonché di quelle edificabili”.

I dati dell’isola. I contribuenti sardi non se la passano male, nel senso che la Sardegna ha conquistato il sesto posto alla spalle di Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, la sorprendente Basilicata e Veneto facendo segnare l’11,2 per cento in meno rispetto alla media nazionale grazie alla differenza del 9,4 per cento tra la pressione fiscale del 2015, pari a 1650 euro, e quella del 2016, bloccata a 1495 euro che significano 155 euro di differenza.

Il resto d’Italia. La Sardegna è nei quartieri alti per quanto riguarda il prelievo secco ma il caso più significativo della pressione fiscale locale è stato registrato in Liguria, dove i contribuenti nel 2016 hanno versato il 22,3 per cento in meno rispetto al 2015 che significa, in euro, il passaggio da 2200 a 1709. 500 euro in meno. Secondo Bankitalia la Liguria sarebbe tallonata dalla Lombardia che ha fatto segnare il 221 per cento in meno tra il prelievo del 2015 e quello del 2016 che vale una differenza tra 1760 euro e 1390. Chi se la passa male, invece, sono i residenti in Campania, la regione che ha fatto segnare una media superiore a quella nazionale del 26,6 per cento nonostante un calo del 11,8 per cento tra i 2416 euro relativi al prelievo del 2015 e i 2131 euro del 2016. Un dato che segna il profondo divario tra la fiscalità locale in Italia dato che, escludendo le Regioni a statuto speciale, in Lombardia i tributi del 2016 della famiglia campione incidono per 1390 euro.

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