La Nuova Sardegna

Architetto minacciato chiede aiuto

di Ivana Fulghesu
Architetto minacciato chiede aiuto

Nureci, il capo ufficio tecnico del Comune scrive al prefetto: subito le telecamere

24 agosto 2017
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NURECI. Ha deciso di rompere il silenzio con una lunga lettera al prefetto. Pierino Porru, architetto, capo ufficio tecnico del comune di Genoni, destinatario, lo scorso 16 agosto, di un grave atto intimidatorio nella propria abitazione a Nureci si rivolge al rappresentante dello Stato anche per chiedere che, per contrastare le azioni criminali di alcuni, nel suo piccolo paese venga installato un impianto di videosorveglianza. Erano circa le 22 quando la sua casa di via San Sebastiano è stata colpita da alcune fucilate a pallettoni. L’architetto si trovava in casa insieme alla moglie e alle due figlie, ma al momento degli spari, nella stanza presa di mira dall’attentatore, fortunatamente, non c'era nessuno. «Da oltre trent’anni – scrive Pierino Porru – lavoro al Comune di Genoni come capo dell’ufficio tecnico. Ho sempre cercato di svolgere il mio lavoro onestamente con equità e trasparenza e anteponendo sempre l’interesse pubblico a quello di parte. Evidentemente il risultato della mia condotta non coincide con le aspettative di non meglio identificati facinorosi. Ritengo che sia per questo motivo che sono stato oggetto della grave intimidazione subita il 16 agosto 2017, che ha procurato spavento a me, ai miei familiari e all’intera comunità. Voglio ringraziare pubblicamente l’Arma dei carabinieri impegnata nelle indagini per assicurare alla giustizia i responsabili di siffatta condotta criminale, i sindaci e tutti coloro che mi sono stati vicini per la solidarietà dimostratami». «Un evento del genere – si legge ancora nella lettera – mi obbliga però a riflettere sulla condizione della sicurezza in un piccolo Comune quale è Nureci, dove atti criminosi della stessa tipologia e gravità non si erano mai registrati. Il mio timore è che fatti del genere possano rientrare quasi nella normalità dei rapporti interpersonali, dove la sicurezza del dipendente pubblico, o del cittadino in genere, che si comporta onestamente seguendo i tempi ed il corso della legge, si scontra con meccanismi paralleli regolati da logiche criminali. Sono sempre più a rischio i pubblici funzionari e i rappresentanti degli enti Locali che servono l'utenza con l'unica arma della ragionevolezza nell’applicazione delle leggi». Infine, sulla richiesta di installare telecamere: «Confido nella sensibilità delle istituzioni affinché la tutela dell'ordine pubblico divenga seriamente una priorità per chi ci amministra».

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