La Nuova Sardegna

Sorso e Sennori, la nuova vita del moscato

di Salvatore Santoni
Sorso e Sennori, la nuova vita del moscato

La Camera di commercio di Sassari in campo per tutelare la qualità del prodotto doc della Romangia

26 agosto 2017
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SASSARI. Innanzitutto qualità. E poi anche tutela delle produzioni locali, che per dare il meglio devono essere monitorate per certificarne il percorso di filiera fino al consumatore finale. È il nuovo percorso di rinascita del vino moscato Doc di Sorso e Sennori, che presto passerà al vaglio della camera di commercio di Sassari. Infatti, l’organismo camerale sassarese, che già dal 2012 si occupa del controllo dei vini per la Docg del vermentino di Gallura e l’Igt dei colli del Limbara, ora certificherà anche il fiore all’occhiello della produzione della Romangia. Il disciplinare è quello di sempre e prevede quattro versioni del moscato della Romangia: il bianco, che risulta dolce, fine e vellutato; il passito, dal sapore pieno e mielato; il liquoroso, dolce e complesso; e lo spumante, delicato e fruttato. La novità è arrivata in camera di commercio con l’ulteriore riconoscimento della funzione di controllo da parte del ministero delle Politiche agricole anche per il triennio compreso tra il 2015 e il 2018. Nel quadro generale che ha per obiettivo la promozione del tessuto economico, l’attività della camera di commercio, come organismo dedicato al controllo dei vini (denominazione di origine), risponde principalmente all’esigenza di qualificare le produzioni vitivinicole con l’obiettivo di favorire la competitività dei vini locali sul mercato interno e su quello internazionale, rendendo evidenti e garantite al consumatore finale le caratteristiche qualitative dei prodotti. Il ruolo che gioca la camera di commercio di Sassari è di sostenere lo sviluppo delle produzioni locali verificando il rispetto di quanto stabilito nei disciplinari di produzione e dal piano dei controlli. Questo avviene, per fare alcuni esempi, con la Docg del vermentino di Gallura e con l’Igt dei colli del Limbara, con l’obiettivo di mantenere alti gli standard delle rispettive filiere. Si tratta di cifre importanti per un settore in espansione che può contare circa 500 viticoltori che coltivano oltre 1.200 ettari con una produzione annua che si aggira attorno ai 70mila quintali di produzioni di uve. Il vermentino di Gallura, inoltre, vede riconosciuti 40 tra vinificatori e imbottigliatori che producono annualmente oltre 50mila ettolitri di vino, di cui certificati 44mila e imbottigliati 40mila. Numeri minori, ma per questo non meno importanti, sono quelli dei colli del Limbara, che vantano 250 viticoltori, pari a una coltivazione di 200 ettari e 110mila quintali di uve prodotte. I vinificatori e gli imbottigliatori sono circa 25 e producono 7.500 ettolitri di cui ne vengono imbottigliati circa 2.500. In questo senso, anche l’ingresso del moscato di Sorso e Sennori, nella sfera operativa dell’organismo di controllo camerale, rappresenta un valore aggiunto importante per produzioni di assoluta qualità della Romangia, e quindi del Nord dell’isola. Una novità che potrebbe convincere i viticoltori del territorio ad aumentare le superfici destinate alle vigne per investire su un prodotto molto apprezzato anche fuori dall’isola.

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