La Nuova Sardegna

insularità  

I sindaci in fila per il referendum

I sindaci in fila per il referendum

Sono 70 i primi cittadini che si sono schierati al fianco del comitato

28 agosto 2017
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SASSARI. «È stata una risposta immediata, forte e entusiasta». Lucia Tidu, attivista del comitato che promuove il referendum per l’inserimento del principio di insularità nella Costituzione, ha commentato l’adesione degli amministratori comunali che comporranno un comitato coordinato dalla stessa attivista. I sindaci che hanno risposto all’appello sono 70 ma sono accompagnanti da 312 amministratori comunali.

Roberto Frongia, coordinatore del Comitato referendario , invece, sottolinea: «Le adesioni, che seguono di pochi giorni la formazione del Comitato scientifico, servono a legare in modo formidabile la battaglia Referendaria ai diversi territori sardi». Frongia ribadisce anche che la raccolta delle firme inizierà ai primi di settembre: «Contiamo di avere molte decine di migliaia di adesioni, per riaffermare che essere isolani non voglia dire essere isolati. Non per avere assistenzialismo ma semplicemente pari opportunità: vogliamo gli stessi diritti e le stesse opportunità degli altri cittadini italiani. Nulla di più, ma neanche nulla di meno».

Schierati al fianco degli attivisti del comitato ci sono quindi Stefano Delunas (sindaco di Quartu Sant'Elena), Andrea Lutzu (sindaco di Oristano), Giuseppe Ciccolini (sindaco di Bitti), Roberto Ragnedda (Arzachena), Tomaso Locci (Monserrato), Giusepppe Fasolino (Golfo Aranci), Massimo Cannas (Tortolì), Sandro Pili (Terralba), Martino Salis (Oliena), solo per citare i primi cittadini dei paesi più popolosi. Un segnale forte quello arrivati dagli enti locali con un numero di adesioni che cresce di ora in ora. La mobilitazione ha avuto una forte accelerazione dopo l’indizione dei referendum che si terranno in Lombardia e Veneto il 22 ottobre, da dove si chiedono “particolari forme di autonomia” e maggiori risorse.

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