La Nuova Sardegna

Agguato in campagna ucciso un operaio

di Enrico Carta
Agguato in campagna ucciso un operaio

Mario Atzeni, 54 anni, di Ghilarza, è stato freddato con due fucilate Il killer in azione nella zona di S’Arenarzu dove l’uomo pascolava le pecore

03 settembre 2017
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INVIATO A PAULILATINO. La morte ha il volto di un assassino sconosciuto. A vederlo in faccia è stata solo la sua vittima, prima che l’uomo del mistero sparisse col suo carico di odio esploso a metà del pomeriggio di ieri chiudendole per sempre gli occhi. Su un terreno utilizzato per il pascolo nella zona di S’Arenarzu crocevia per Ghilarza, Abbasanta, Fordongianus e proprio Paulilatino, tra le 17 e le 18, è rimasto il corpo esangue di Mario Atzeni, operaio escavatorista di 54 anni di Ghilarza che da tempo viveva ad Abbasanta assieme alla moglie Tommasina Spiga, originaria di Sedilo, e ai cinque figli. È stato freddato da un assassino implacabile che ha affidato al suo fucile il compito di portare a termine una vendetta che appare meditata proprio per il modo in cui è stata compiuta.

Chi ha sparato non ha avuto paura dell’orario insolito per un omicidio visto che è stato compiuto quando il sole era ancora alto e in una zona non molto trafficata, ma nemmeno troppo isolata da consentire di agire in assoluta tranquillità. Due colpi sono bastati: il primo ha centrato Mario Atzeni al fianco, poi il killer ha preso la mira e puntato il volto della sua vittima che in quel terreno era arrivata, come tante altre volte, per pascolare il suo piccolo gregge. Quella di S’Arenarzu è un’area pubblica che il Comune concede in pascolo a diversi allevatori e di essa usufruiva anche Mario Atzeni, il cui lavoro principale non era però certo quello della campagna.

Cosa sia successo a S’Arenarzu e cos’abbia spinto la mano dell’assassino ad armarsi è materia su cui cercano di far luce i carabinieri della Compagnia di Ghilarza impegnati sino a notte fonda a cercare tracce che potessero far luce sul delitto non semplice al pari degli altri che macchiano di sangue le campagne sarde e che, nell’ultimo quindicennio, hanno anche macchiato a ripetizione le campagne dell’Alto Oristanese, rimanendo il più delle volte irrisolti.

Così si spera di ricavare qualche elemento utile proprio dal luogo dell’omicidio, dove forse l’assassino ha lasciato qualche traccia. A lungo le forze dell’ordine hanno reso impenetrabile la zona tenendo a distanza di diverse centinaia di metri anche la moglie della vittima ritenendo suprema la necessità di non inquinare la scena del crimine rispetto all’anelito di chi si preparava ad affrontare il dolore di vedere il proprio marito senza più il soffio vitale. E lo stesso è valso per i cinque figli di Mario Atzeni e per altri parenti. La strada è stata blindata su ordine della procura oristanese che ha voluto bloccare anche ogni tipo di comunicazione.

Restano sul terreno, assieme al corpo senza vita, molti dubbi e tanti perché. Abbasanta non è certo abituata a regolamenti di conti che più spesso hanno caratterizzato la vita delle campagne di altre zone dell’interno dell’isola e allora rimane la domanda: chi odiava a tal punto Mario Atzeni da spezzarne la vita? Bastano qualche precedenti per furto e qualche dissapore per arrivare a uccidere?

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