La Nuova Sardegna

Impugnazioni e ricorsi, stagione di conflitti

Da mesi i rapporti tra la giunta e il governo sono difficili per i frequenti stop ai provvedimenti regionali

03 settembre 2017
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SASSARI. Non solo l’urbanistica. È lungo l’elenco di argomenti sui quali negli ultimi mesi tra la Regione e lo Stato c’è stato uno scontro vivace legato a impugnazioni da parte del Consiglio dei ministri di leggi regionali e di successivi ricorsi alla Consulta. È di una settimana fa l’impugnazione da parte del governo della leggina omnibus sull’urbanistica, approvata dal consiglio all’inizio di luglio. Nel mirino del governo 5 articoli, dito puntato in particolare sugli usi civici: «Non ci sarebbe stata copianificazione», l’accusa. Seccata la replica dell’assessore Erriu: «L’intesa è stata cercata ma non abbiamo ottenuto riscontri». È di due giorni fa, invece, la reazione della giunta regionale che ha presentato ricorso davanti alla Corte costituzionale contro alcune norme del Decreto legislativo dello scorso 16 giugno (n.104) in materia di valutazione di impatto ambientale di progetti pubblici e privati. Il motivo: sono lesive dell'autonomia e di competenze fondamentali attribuite alla Regione Sardegna. In particolare Pigliaru ha ricordato che proprio grazie a queste competenze la Regione si è potuta opporre a progetti fortemente osteggiati dai territori, come il solare termodinamico a Gonnosfanadiga.

È di qualche mese fa l’impugnazione della finanziaria 2016 da parte dello Stato, subito dopo nel mirino era finito l’assestamento di bilancio approvato a dicembre dal consiglio regionale. Senza dimenticare la partita degli accantonamenti, con un durissimo confronto tra la presidenza della Regione e il governo e la bocciatura, da parte della Consulta, del ricorso presentato dalla giunta regionale. Ancora, alcuni mesi prima, l’impugnazione di altre due leggi regionali: quella dell’agenzia Forestas e dell’agenzia sarda per le entrate. Qualche mese fa il governatore Pigliaru aveva sbottato nei confronti dello Stato: «Questo è accanimento». La situazione, però, tra lettere e ricorsi, non accenna a migliorare.



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