La Nuova Sardegna

Sbarchi illegali nell’isola Minniti chiede lo stop

di Silvia Sanna
Sbarchi illegali nell’isola Minniti chiede lo stop

Dopo la lettera di Pigliaru, il ministro a colloquio con il governo algerino

05 settembre 2017
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SASSARI. L’obiettivo comune è fermare i flussi irregolari, fare in modo che i migranti sbarcati nell’isola possano essere rapidamente identificati e, a seconda dei casi, accolti come richiedenti asilo o rimpatriati. Per questo è fondamentale tappare le falle del sistema per evitare di fare affondare la macchina dell’accoglienza nel suo complesso. Il contenuto della lettera che il governatore Francesco Pigliaru ha inviato tre giorni fa al ministro Marco Minniti era molto netto e la richiesta garbata ma perentoria. Il ministro ha risposto in tempi rapidissimi: in Algeria per un vertice istituzionale sulla sicurezza e sulla lotta al terrorismo, ha parlato con il suo omologo algerino Noureddine Bedoui anche del caso Sardegna. Cioè degli 880 algerini che dal 1 gennaio 2017 sono arrivati nell’isola su mezzi di fortuna: a gruppi di 10-15, a bordo di barchini e gommoni, hanno raggiunto le coste del Sulcis e sono approdati a Teulada, Chia, Porto Pino, Sant’Antioco. Il trend è in crescita e, come ha scritto Pigliaru a Minniti, suscita allarme sociale perché «i pochi recenti episodi criminali commessi da migranti riguardano essenzialmente algerini arrivati in Sardegna direttamente dal loro paese». Per questo il governatore, ribadendo le richieste formulate in un incontro al Viminale il 14 giugno, ha chiesto che il ministero degli Interni si attivi in collaborazione con il governo algerino per imporre l’alt al fenomeno. Dopo il vertice algerino la soluzione sembra essere più vicina.

Minniti in Algeria. All’ordine del giorno della visita di Minniti in Algeria c’erano le strategie da attuare in sinergia per combattere il terrorismo e la tratta degli esseri umani. Il ministro degli Inteni ha incontrato il primo ministro algerino Ahmed Ouyahia, a conclusione della giornata che era iniziata con i colloqui con il ministro degli Esteri Abdelkader Messahel e degli Interni Noureddine Bedoui e il ministro degli Esteri Abdelkader Messahel. È stato deciso di rafforzare l'accordo del 2009 e di lavorare per farne uno nuovo sul terreno della sicurezza tra i due Paesi che sarà firmato nel prossimo mese di ottobre a Roma. Un nuovo accordo che rafforzi ulteriormente la cooperazione contro il traffico di esseri umani e la cooperazione strategica e politica per la Libia. In particolare con il collega degli Interni, il ministro Minniti ha sollevato il caso dei flussi migratori non autorizzati dall’Algeria verso la Sardegna rappresentando la preoccupazione della Regione per numeri crescenti: 880 algerini sbarcati dall’inizio del 2017, 1106 nel 2016. Un canale alternativo a quello ufficiale al quale il ministro ha ribadito la necessità di porre un freno con azioni condivise e portate avanti insieme dai governi dei due paesi.

Pigliaru soddisfatto. Il colloqui tra i due ministri sul tema sollevato da lui stesso pochi giorni fa è stato accolto con soddisfazione dal governatore Pigliaru. «Avevamo chiesto al ministro Minniti di rafforzare la collaborazione già in atto con le autorità algerine e siamo molto soddisfatti che questo sia avvenuto subito», dice Pigliaru. «Quello di oggi è un passo importante e siamo d’accordo per seguire con attenzione nei prossimi giorni lo sviluppo di questo colloquio. L’obiettivo, condiviso con il Ministro, è fermare i flussi irregolari e chiudere quel canale». Perché, ribadisce il governatore «come già evidenziato nella lettera, il fenomeno degli sbarchi diretti rende ancora più complessa la gestione dei flussi non programmati nella nostra Regione in quanto impatta pesantemente sul funzionamento di tutte le strutture deputate all’accoglienza ed è, inoltre, in grado di provocare un notevole allarme sociale tra la popolazione».

L’accoglienza va avanti. Fermare i flussi non autorizzati può aiutare a lavorare con maggiore serenità in direzione di una integrazione reale dei migranti che sbarcano regolarmente nell’isola. Questo punto viene sottolineato da Pigliaru che si sofferma in particolare sull’attenzione da riservare «ai minori non accompagnati e alle iniziative finalizzate a favorire un sistema di accoglienza diffusa nel territorio». L’accoglienza va avanti, la Sardegna continuerà a dare il suo contributo nel rispetto delle regole e delle quote stabilite – all’interno di numeri complessivi accettabili – che assegnano all’isola il 3% dei migranti che arrivano in Italia. Al momento i richiedenti asilo ospiti nei Cas, Centri di accoglienza straordinaria gestiti dalle prefettura, sono 6100. A loro sono riservati i progetti di volontariato sociale «che prenderanno il via nei prossimi mesi con la fondamentale collaborazione dell’Anci», dice Pigliaru: i migranti potranno impegnarsi a titolo gratuito nella cura del verde e nella tutela di siti di interesse storico e culturale. Un modo per rendersi utili e ringraziare la terra che li ha accolti.



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