La Nuova Sardegna

Grig: «Sugli usi civici la Borletti sbaglia»

Grig: «Sugli usi civici la Borletti sbaglia»

L’associazione ambientalista critica il governo: sua l’autorizzazione sul raddoppio dei fanghi rossi

06 settembre 2017
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CAGLIARI. Più inchiostro che mattoni. L’urbanistica ha scatenato la voglia di scrivere. Lettere che quotidianamente si affastellano sullo stesso argomento. Questa volta è il Gruppo di intervento giuridico che scrive alla sottosegretaria alla Cultura Ilaria Borletti Buitoni.

Ma Grig questa volta dà ragione alla giunta. O meglio difende la validità della legge per quello che riguarda gli usi civici. Secondo il gruppo ambientalista nella legge della giunta è già prevista la copianificazione con il Ministero. E non vengono intaccate le prerogative del governo. Quella sorta di golden share che dà la possibilità di intervenire in ogni momento.

Ma il Grig diventa arrembante con il sottosegretario anche sulla vicenda dei fanghi rossi di Portovesme. E sottolinea che la legge non ha nulla a che vedere con l’ampliamento della discarica, già previsto dal governo. «Il Governo (di cui Lei fa parte) prima e il Parlamento poi hanno disposto che i “terreni” rientranti nei “piani territoriali di sviluppo industriale” di cui alle norme per gli interventi pubblici nel Mezzogiorno “sono sottratti dal regime dei terreni ad uso civico, con decorrenza dalla data di approvazione dei piani o loro atti di variante“, con buona pace di tutti (art. 3, comma 17° ter, del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito con modificazioni nella legge 3 agosto 2017, n. 123, c.d. decreto per il Sud). Fine degli usi civici al bacino “fanghi rossi” e cittadini di Portoscuso derubati una seconda volta, perché non avranno altri terreni a uso civico e ambiente in cambio».

Partito dei Sardi. Difende la legge anche il presidente del Partito dei Sardi Franciscu Sedda, anche se lo fa da un altro punto di vista. «L'arroganza della Repubblica italiana nei confronti delle istituzioni sarde si vede dai dettagli: alle richieste di chiarimento di un presidente e di un'assessore sardo risponde un sottogretario, che pretende peraltro di avere l'ultima parola.L'ultima della signora Borletti Buitoni è che l'impugnativa è stata necessaria perché "l'impianto normativo È tale da privare il Mibact del potere di valutare". Insomma, come ho già detto, è tutta una questione di potere: chi ha il potere di decidere in Sardegna, i sardi o l'Italia? Questo è il dilemma. Questa maestà ci ha regalato i disastri ambientali delle bombe sganciate in decenni di servitù militari, quella che per anni ci ha abbandonato nella lotta agli incendi e ci ha generosamente portato una chimica pesante totalmente incontrollata».

Sardegna Pulita. Ma c’è anche chi solidarizza con il soprintendente Fausto Martino dopo le critiche dell’assessore Cristiano Erriu. «A nome di Sardegna pulita manifestiamo il più convinto sostegno all'operato del Soprintendente Martino. Il soprintendente ha dimostrato di esprimere giudizi e valutazioni sempre guidati dal buon senso».



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