Perdasdefogu contro Pelù querela dopo il concerto
di Giusy Ferreli
Il leader dei Litfiba aveva associato il poligono militare a Hiroshima e Chernobyl Il sindaco: «Ci ha diffamato». La rockstar si defila: «Preferisco non commentare»
07 settembre 2017
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PERDASDEFOGU. L’amministrazione comunale di Perdasdefogu ha deciso di dichiarare guerra, a colpi di carta bollata, a Piero Pelù. Il cantante fiorentino, reo di aver paragonato durante un concerto a Cagliari il comune ogliastrino a Hiroshima e Chernobyl, finirà (forse) di fronte ad un giudice. Il via libera al sindaco Mariano Carta affinché quereli l'artista è arrivato ieri con una delibera di giunta. Segno che quelle parole - che secondo le parole chiarificatrici di Pelù non erano rivolte alle comunità ma “ai poligoni sardi dove vengono esplosi missili al Torio e utilizzate armi all'uranio impoverito” - il paese proprio non le ha mandate giù . Dopo una lunga pausa di riflessione (il concerto è del 12 agosto), gli amministratori hanno stabilito che una denuncia-querela sia l'unica maniera per lavare l’offesa. La delibera riporta testualmente quanto successo a Cagliari quando il leader dei Liftiba, rivolgendosi alla platea, aveva interrogato i fan: «Ragazzacci – aveva urlato dal palco –, qualcuno si ricorda di Nagasaki e Hiroshima? Qualcuno si ricorda di Fukushima e di Cernobyl? Qualcuno conosce anche Perdasdefogu: è la stessa m***a». Un’iperbole decisamente non gradita. “Piero Pelù – si legge nel provvedimento – ha utilizzato espressioni diffamatorie nei confronti del territorio di Perdasdefogu, associandone il nome a episodi della seconda guerra mondiale e a due incidenti in centrali nucleari, facendo intendere che il territorio comunale presenta livelli di radioattività paragonabili». Queste espressioni sono ritenute “fortemente lesive dell’immagine del territorio e degli abitanti del comune di Perdasdefogu”. Il prossimo passaggio è la presentazione della querela. L'artista toscano, però, intende mettere una pietra tombale sulla vicenda e ha preferito non commentare gli ultimi risvolti della vicenda che, nel frattempo, ha scatenato il web e, in un video circolato in rete, alcuni cittadini invitano a pranzo Pelù. Adesso l’unica certezza è che a stabilire se nel più esteso poligono d'Europa, teatro di esercitazioni militari, ci siano stati fenomeni di inquinamento non saranno né Piero Pelù né il sindaco Carta. A deciderlo ci penserà la magistratura nel delicato processo sui cosidetti “veleni di Quirra”, che riprenderà il 29 settembre in un’aula del tribunale di Lanusei.