La Nuova Sardegna

Soru ritorna all’attacco: la legge sarà impugnata

di Luca Rojch
Soru ritorna all’attacco: la legge sarà impugnata

Il leader Pd ribadisce il no al testo di Erriu e boccia anche quello sulle manutenzioni

08 settembre 2017
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SASSARI. Dopo il battito d’ali che ha scatenato lo tsunami sulla legge urbanistica è rimasto in silenzio. Ma Renato Soru sul disegno di legge presentato dalla giunta, dopo oltre un mese di attenta lettura dei giornali, non ha cambiato idea. «Quella legge è sbagliata e così non va – afferma laconico –. Entro anche nel merito. Non si può approvare un testo che all’articolo 43 prevede una deroga alle norme del Ppr che possono essere decise dalla giunta o dal consiglio. Il Piano paesaggistico non è derogabile perché è stato approvato dalla Regione e dallo Stato. La costituzione dà allo Stato competenze non derogabili, non si può derogare alle leggi per l’interesse di un privato».

Certezze. Ma Soru non solo ribadisce la sua contrarietà alla legge ma ha anche un’altra certezza. «Verrà impugnata appena approvata. Non ci sono dubbi». Soru contesta anche un altro punto della legge fino a oggi rimasto in secondo piano. «C’è un articolo alla fine della legge. Si chiama A3, è la tabella che riscrive il Decreto Floris del 1983 e ricalcola il fabbisogno edilizio a uso turistico dei comuni costieri. Lo fa sulla base di un calcolo legato al numero di asciugamani che possono essere messi in spiaggia o sugli scogli. Mi chiedo se oggi si possa davvero ragionare in questo modo. Si porta avanti questo tipo di ragionamento in un mondo che è cambiato».

Il turismo. Soru oggi parlerà ad Alghero in un incontro in cui si parlerà di strutture materiali e immateriali per il turismo. «Le strutture materiali sono facili da individuare – spiega –, ma ancora più importanti sono quelle immateriali, sono le regole urbanistiche per l’uso del territorio per un turismo sostenibile». Il dibattito scivolerà inevitabilmente sulla legge urbanistica. «Beh, certo – continua Soru –, è diventato un dibattito non solo più regionale, ma nazionale. L’intervento della sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni e del presidente del Fai, Andrea Carandini hanno portato il dibattito a un livello nazionale. Anche i quotidiani nazionali a più riprese hanno parlato di Ppr e della legge urbanistica. In altre regioni, dalla Toscana alla Campania, vengono approvati i Ppr. È nostro compito continuare a discutere sui temi del territorio e cercare soluzioni adatte che contemperino la tutela e le necessità di famiglie e imprese».

Altra bocciatura. Non ha un attimo di esitazione per bocciare anche l’altra legge al centro del dibattito, quella sulle manutenzioni. Il testo approvato dal Consiglio regionale è stato impugnato dal Consiglio dei ministri. «È stato giustissimo – afferma Soru –. Su quella legge sono stato pubblicamente contrario dal principio. Una legge che vorrebbe mantenere intatte alcune norme. Le stesse che si vogliono cambiare con la nuova legge urbanistica. Un testo che non è stato discusso in aula, approvato in meno di un’ora. Senza una adeguata istruzione. Un testo che introduce novità pericolose. Per esempio ridefinisce i campeggi e consente di sostituire alle tende le casette di legno. Non sono la stessa cosa. Lo si fa al di fuori di qualsiasi legge urbanistica. E si introduce un pericoloso principio per cui le tende possono diventare case di legno oggi in aree pregiate. E si porta avanti questo discorso in un periodo in cui i sono i sindaci a denunciare che un certo tipo di turismo non è più sostenibile. In particolare l’invasione di agosto in alcune spiagge. Così arrivano gli allarmi e il sindaco di Stintino pensa alla Pelosa a numero chiuso, quello di Baunei lo ha già fatto per Cala Biriala. E ora in tanti pensano a soluzioni simili. È stato rotto un tabu. A decidere certe cose non è una Regione centralista, non è un ambientalismo estremista, ma sono i sindaci, le comunità che si rendono conto che quei territori preziosi sono un bene comune da protegge e valorizzare»

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