La Nuova Sardegna

Investì il rivale: «Giovani preda degli istinti»

di Giusy Ferreli
Investì il rivale: «Giovani preda degli istinti»

L’analisi dello psicologo Schilirò dopo l’arresto dell’arzanese che ha travolto con l’auto un 31enne

10 settembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





LANUSEI. Giovanissimi sempre più spesso protagonisti e vittime di una violenza cieca e immotivata. L'episodio di Lotzorai che è quasi costato la vita a un giovane di Fonni, Paolo Busia, e l'arresto con l'accusa di tentato omicidio del 22enne di Arzana Pier Giuseppe Demurtas, che lo avrebbe investito di proposito, è solo l'ultimo di una lunga serie di fatti che danno corpo a un fenomeno difficile non solo da analizzare. Ci prova Nino Schilirò, psicologo della Assl di Lanusei, per tanti anni a capo dell'associazione La voce del silenzio che si è occupata del disagio dei bambini e dei giovani, e per una decina di anni giudice onorario del Tribunale dei minori di Cagliari.

L'esperto, pur senza entrare nello specifico, offre la sua lettura del fenomeno. «Questi ultimi episodi sono il risultato della scarsa tenuta degli impulsi dei giovani – spiega Schilirò –, i ragazzi sono più istintivi, molto meno contenuti in termini educazionali. Questo perché si ha meno spazio per parlare con loro e far capire quale sono i confini del bene e del male. Mancando questo canale di comunicazione i ragazzi sono alla mercé dei loro fantasmi».

Dare libero sfogo agli impulsi, anche a quelli più violenti è anche il frutto di una mancata educazione che non dà ai ragazzi gli strumenti per imbrigliarli. Ed è soprattutto questo aspetto, legato ai rapporti tra adulti e giovani, a preoccupare maggiormente chi opera nel settore della devianza giovanili. «Chi si interessa di questi fatti è preoccupato – sottolinea l'esperto –, perché è difficile comunicare questi messaggi agli adulti di riferimento. È compito di chi sta vicino ai ragazzi contenerli rispetto alle possibili devianze».

Eppure nella lettura dello psicologo non manca l'ottimismo almeno rispetto alla situazione dell'Ogliastra, dove pure i fatti di violenza non mancano. Secondo la sua analisi i giovani sarebbero meno a rischio che in altre zone. «Rispetto ad altre aree, in particolare quelle urbane – osserva Schilirò –, c'è più tenuta sociale: questa è una realtà più piccola, dove ci si conosce e alcuni valori di riferimento tengono di più». Ciò non significa che il territorio ogliastrino sia immune dalla violenza giovanile e lo testimonia quanto, secondo i carabinieri che all'alba di venerdì hanno arrestato il giovane arzanese e denunciato altre 9 persone per favoreggiamento, è avvenuto il 14 maggio di quest'anno. Secondo gli investigatori Demurtas, che in compagnia di altri amici aveva avuto un’accesa discussione con dei ragazzi di Fonni in un locale notturno di Lotzorai, dopo la lite aveva atteso, sulla strada del ritorno l’altro gruppo. Al passaggio dei fonnesi sulla provinciale 27 avevano fermato l'Audi A5 sulla quale viaggiavano, e appena il conducente Paolo Busia è sceso dalla vettura, Demurtas, alla guida di una Fiat Punto bianca, lo ha investito in pieno a tutta velocità, scaraventandolo a diversi metri di distanza e lasciandolo sull’asfalto in gravissime condizioni.

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative