La Nuova Sardegna

Cappellacci contro Argiolas «Vuole scacciare i turisti»

Cappellacci contro Argiolas «Vuole scacciare i turisti»

L’ex governatore accusa: «È da talebani ipotizzare meno presenze nell’isola» L’assessore: «Le spiagge sono a rischio, non vogliamo puntare solo sull’estate»

11 settembre 2017
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SASSARI. L’estate 2017 sarà ricordata come la stagione del ritorno ai fasti di un tempo, con spiagge invase costrette ak numero chiuso, strade intasate, alberghi senza una camera libera. Uno scenario, concentrato soprattutto tra luglio e agosto, che sta destando destato allarme. A farsi portavoce di questa emergenza è anche l’assessore al Turismo, Barbara Argiolas, che nell’annunciare un più 14 per cento in più di presenze rispetto al 2016, manifesta perplessità su un sistema turistico focalizzato solo sui due mesi caldi. «Questa stagione rappresenta un punto di non ritorno», ha dichiarato. Parole che hanno fatto insorgere l’ex governatore Ugo Cappellacci. «Un assessore al Turismo che vuole scacciare i turisti non si è mai visto sulla faccia della terra – tuona il coordinatore di Forza Italia –. Se oggi assistiamo a un incremento dei visitatori è per via dell’instabilità e del terrorismo in altre mete». Cappellacci accusa la Argiolas di «sostenere posizioni ideologiche e talebane in perfetto stile soriano. E se ritiene che i turisti siano troppi, allora si interroghi su a cosa serva un assessore al Turismo. Qualora intendesse svolgere il suo ruolo istituzionale, si impegni a consolidare un risultato su cui non ha nessun merito a perseguire l’obiettivo della destagionalizzazione. Il turismo non cresce – conclude l’ex governatore con riferimento al dibattito sulla legge urbanistica che vede contrapposti Soru e Pigliaru – con sermoni finto ambientalisti e norme talebane che impediscono alle strutture ricettive di migliorare la loro competitività».

Ma la Argiolas non ci sta a passare per quella che vorrebbe ridurre il numero di turisti. Anzi, la sua politica, spiega, è quella di attrarne di altri, spalmandoli però anche nei mesi di spalla. «La Sardegna – afferma – ha sempre fatto dell'ambiente e della sostenibilità ambientale il suo punto di forza. Promuoviamo spiagge incontaminate e selvagge che quest'anno ci hanno ricordato che non sono risorse infinite, ma che si consumano. Il turismo balneare rimane il nostro segmento principale, ma per pochissimi mesi e con un carico antropico che sta manifestando tutte le sue criticità. Lo sforzo collettivo a cui siamo chiamati è continuare a lavorare per incrementare il nostro turismo, lavorare non solo sulla qualità dei servizi e delle strutture, ma anche e sopratutto su altri turismi, capaci di attrarre segmenti di domanda che si affiancano al balneare e capaci di posizionarsi in altri mesi dell'anno, mantenendo il nostro ecosistema in salute, affinché – conclude – i nostri figli e i turisti che verranno d'estate anche tra 10 anni possano godere quella Sardegna incontaminata che tutti ci invidiano». (al.pi.)

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