La Nuova Sardegna

Lavoratori dipendenti assunzioni più 3 per cento

Lavoratori dipendenti assunzioni più 3 per cento

Nel secondo trimestre 2017 il sistema della Regione registra 13mila occupati in più Il boom del turismo, bene anche i servizi. Stabili agricoltura, industria ed edilizia

12 settembre 2017
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CAGLIARI. Nella guerra intorno ai numeri sull’occupazione, stavolta l’Agenzia regionale per il lavoro batte sul tempo l’Istat e annuncia: «I contratti sono aumentati del tre per cento nel secondo trimestre dell’anno». Un passo in avanti – è scritto in una nota dell’Aspal – «certificato dai dati raccolti dal Sistema informativo della Regione, il Sil, e poi elaborati dall’Osservatorio del mercato del lavoro». Da aprile a maggio, secondo la stima dell’Agenzia, i contratti – cioè gli occupati dipendenti – sarebbero saliti a 453mila contro i 440mila dello stesso periodo del 2016. Dunque, 13mila in più, con una variazione percentuale di quasi il 3 per cento e sarebbe questo il primo segnale che in Sardegna è cominciata la ripresa economica anche se ancora a singhiozzo.

Dati reali. Nel comunicato è il direttore generale dell’Agenzia, Massimo Temussi, a precisarlo sin da subito quale dovrebbe essere la situazione reale: «Rispetto alle rilevazioni statistiche dell’Istat, che effettua una stima a campione, i nostri dati sono effettivi e fotografano con esattezza qual è l’andamento del mercato del lavoro». Per poi spiegare anche il perché di questa stoccata verso l’Istituto nazionale di statistica: «I nostri dati – scrive Temussi – sono elaborati solo sul conteggio reale dei lavoratori assunti e di quelli licenziati o dei contratti non prorogati a una determinata data. In sostanza, è una fotografia reale e non a campione come quella dell’Istat». Per poi aggiungere: «Siamo l'unica Agenzia regionale per il lavoro che rileva i dati aggiornati e quindi le nostre stime sono più precise e rispondenti alla situazione reale dell’occupazione in Sardegna».

Le differenze. Dalle stime effettuate dall'Osservatorio la differenza con le tabelle dell’Istat è palese. Nel primo trimestre 2017, per esempio, il dato diffuso dall'Istituto di statistica (381mila occupati dipendenti, con un calo di 20mila unità sullo stesso periodo dell’anno precedente ma con una differenza di ben 38mila unità rispetto alle tabelle del Sistema regionale) non ha trovato alcun riscontro nei dati reali. Il calo – secondo l’Agenzia – c’è stato ma sarebbe stato molto più contenuto: 6mila contratti in meno, nel primo trimestre del 2017, contro i 20mila in meno dichiarati dall’Istituto. In altre parole – è un altro passaggio del direttore generale dell’Agenzia – «se fossero utilizzati solo i dati dell’Istat, mai avremmo i movimenti effettivi del mercato del lavoro in Sardegna»

Il dettaglio. Secondo l’agenzia Aspal, «l’aumento del 3 per cento dei contratti, nel secondo trimestre dell’anno, ribadisce che è aumentata la fiducia anche fra le imprese» e quindi anche la Sardegna comincerebbe a risollevarsi dalla lunga crisi. A crescere maggiormente rispetto all’anno scorso sono i contratti nel turismo e commercio (+8 per cento) e nei servizi (+2), che come sempre sono i due settori in maggiore espansione prima e durante l’estate. Sono invece rimasti sostanzialmente stabili l’agricoltura (15mila occupati), l’industria (43mila) e il settore delle costruzioni (28mila).©RIPRODUZIONE RISERVATA .

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