La Nuova Sardegna

Il Tar ferma la caccia a lepre e pernice sarde

La sospensione cautelare annulla l’ok del comitato faunistico: specie salve per questa stagione

16 settembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La sospensione cautelare del Tar Sardegna sulle due mezze giornate di caccia a lepre e pernice fissate per il 24 settembre e il 1° ottobre dal calendario venatorio fa esultare animali e ambientalisti: di fatto cancella per la stagione 2017-18 la possibilità di sparare a due specie già a rischio a causa di siccità e incendi e per le quali non ci sono dati certi sulla consistenza che giustifichino il via libera alle doppiette.

Il pronunciamento del tribunale amministrativo regionale che ha accolto la richiesta di sospensione cautelare della caccia per le due specie formulata dal Grig (Gruppo di intervento giuridico) arriva nella stessa giornata in cui La Regione sarda ha annunciato che il Comitato faunistico, organo deliberativo in materia, convocato dall'assessora all'Ambiente, Donatella Spano, ha respinto a maggioranza l'ipotesi di modificare il calendario venatorio per accogliere le indicazioni, arrivate dall'Ispra, di limitazione del prelevamento di alcune specie, non tenendo conto della proposta della Spano di valutare una modifica del calendario in funzione delle indicazioni arrivate dall'Ispra, basate su argomentazioni importanti quali la straordinaria siccità che ha colpito anche la Sardegna e per la quale la Giunta ha assunto atti a favore delle campagne.

Il Comitato faunistico regionale ora dovrà fare un passo indietro: la trattazione di merito del ricorso in udienza pubblica è stata fissata per il 20 dicembre, quindi, di fatto, lo stop alla caccia alla lepre e alla pernice diventa effettivo prima della decisione finale dei giudici amministrativi che hanno già evidenziato alcune criticità. Lo stesso Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) aveva chiesto la chiusura della caccia alle due specie «proprio per la mancanza di dati sulla consistenza delle rispettive popolazioni», spiega Stefano Deliperi, presidente degli ambientalisti.

Secondo l'associazione «il provvedimento impugnato prevede per le due giornate di caccia previste un assurdo “carniere” potenziale complessivo di ben 71.974 lepri sarde e 143.948 pernici sarde per i 35.987 cacciatori autorizzati alla caccia in Sardegna secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili (piano faunistico-venatorio della Sardegna in corso di approvazione)». Le richieste di sospensione – ricorda Deliperi – erano state avanzate alla Regione anche dalla Provincia di Nuoro e dalla Provincia di Oristano: «Ci vuol poca immaginazione per comprendere quali danni possa aver arrecato alla fauna selvatica, per giunta acuiti da disastrosi incendi estivi che han portato a essere percorsi dal fuoco in Sardegna nei primi 7 mesi del 2017 circa 9 mila ettari a causa di 2.150 incendi, di origine dolosa o colposa».

E ancora: «Può un calendario venatorio costituire una cambiale in bianco per le specie faunistiche? – si chiede il Grig – Evidentemente no, come ha detto il Tar Sardegna». Da sottolineare come anche una fascia del mondo delle doppiette si fosse già pronunciata a favore della sospensione dopo aver constatato la sparizione di pernici e lepri da diverse aree. (a.palm.)

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative