La Nuova Sardegna

On line le foto sexy rubate alle ragazzine: chiusa la vetrina web

di Claudio Zoccheddu

La pagina “Teenager Sardegna” è scomparsa dai social   Denunce dei genitori e dell’osservatorio sul cyber bullismo 

16 settembre 2017
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SASSARI. “Se siete in questa pagina siete i teenager più belli della Sardegna”. È questo l’amo virtuale calato nel mare del web a cui hanno abboccato, volontariamente e non, migliaia di adolescenti sardi. La porta d’ingresso alla vetrina per i giovanissimi è Instagram, uno tra i social network più seguiti in grado di far nascere tendenze e creare nuovi divi. Il principio di Instagram è semplice: condividere fotografie, di qualsiasi tipo. Ci sono panorami, ritratti e gli immancabili “selfie”. Quello che manca, a quanto pare, è il controllo. Diversamente sarebbe complicato comprendere come sia stato possibile che la foto di una bambina di appena dieci anni sia finita in un gruppo seguito da migliaia di persone in cui il tenore delle immagini certo non si sposa con la tenera età della protagonista.

Teenager Sardegna. Più di 3800 fotografie caricate anche senza il consenso dei proprietari. Sono pose che farebbero impallidire anche le più disinibite “star” del web. Ma dietro quelle pose ammiccanti, scimmiottate proprio dalle star dei social network, ci sono ragazzine (ma anche ragazzini) che dovranno aspettare diversi anni primi di raggiungere la maggiore età. Tra le foto ci sono quelle di adolescenti che evidentemente non vedevano l’ora di finire in vetrina, un fatto che non giustifica chi ha rilanciato le immagini proponendole a una platea di 2400 seguaci, ma anche quelle di chi, invece, non aveva alcuna intenzione di offrire “contenuti” agli ignoti mercanti di baby modelli e modelle attivi sui social.

Le denunce. Il furto delle immagini, e l’impossibilità che fossero rimosse nemmeno dopo richieste esplicite, ha innescato la reazione di un gruppo di “genitori digitali” formati dall’osservatorio nazionale sul “cyber crime”, diretto da Luca Pisano: «La pagina e i comportamenti degli amministratori di Teenager Sardegna sono stati segnalati da un network di genitori. Ho provato a confrontarmi con i gestori della pagina e ho cercato di spiegargli quello che rischiavano condividendo foto e video di ragazzi minorenni. Non c’è stato nulla da fare, si sentivano inattaccabili e hanno risposto citando improbabili termini di utilizzo dei social network che garantirebbero margini di azione che in realtà non esistono. Secondo me si tratta di ragazzi mal consigliati. Infatti, a un certo punto hanno fatto marcia indietro dicendo che agivano in questo modo per mettere in guardia i ragazzi dai pericoli della rete». Una giustificazione brillante ma poco credibile, anche considerando la stessa descrizione della pagina. Luca Pisano si è arreso solo dopo tanti tentativi: «Credo che i problemi si possano risolvere con il dialogo ma in questo caso sono stato costretto a inoltrare una segnalato al Garante dei dati personali. Allo stesso tempo alcuni genitori hanno denunciato la pagina alla Polizia postale». Il risultato è stato immediato, la pagina è sparita prima da Instagram e poi da Facebook, dove era “migrata” dopo le prime segnalazioni e dove in una sola notte erano state caricate migliaia di foto. Il problema di fondo, però, rimane perché l’identità digitale dei più giovani è sempre più a rischio.



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