La Nuova Sardegna

Stop su lepri e pernici i cacciatori in rivolta: «È un’ingiustizia»

Stop su lepri e pernici i cacciatori in rivolta: «È un’ingiustizia»

No del Tar, possibili class action e un esposto in Procura Pisanu: «Il caldo ha favorito la proliferazione delle specie»

17 settembre 2017
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CAGLIARI. Si preparavano dalla fine di agosto per la caccia alla lepre e alla pernice, uscivano con i cani nelle numerose colline dove le due specie proliferano e anzi, raccontano i cacciatori, quest’anno si sono moltiplicate come non mai proprio per il gran caldo della torrida estate 2017. L’ordinanza del Tar che di fatto cancella le uniche due (mezze) giornate di caccia alla lepre e alla pernice del calendario venatorio è vissuta prima di tutto come una grande ingiustizia contro i cacciatori della Sardegna. Lo spiega Marco Efisio Pisanu, di Oristano, presidente dell’associazione “Caccia-pesca-ambiente”.

Pisanu fa sapere che i cacciatori non staranno a guardare: si sta valutando di rivolgersi alla magistratura e di promuovere una class action. «La decisione del Tar si basa sul fatto che non c’è un monitoraggio sulla selvaggina e allora noi chiediamo come mai si chiude per lepri e pernici e non per tutte le altre 22 specie del calendario venatorio. Noi cacciatori sardi già ci autolimitiamo, qui si caccia due volte la settimana e non tre come nella Penisola, inoltre la caccia a lepri e pernici sarebbe stata per mezza giornata soltanto il 24 settembre e il 1° ottobre. Stiamo pensando a una class action perché noi tutti abbiamo pagato le concessioni sulla base del calendario venatorio di luglio che comprendeva anche lepre e pernice. E stiamo valutando un esposto alla Procura contro Ispra (l’ente con sede a Bologna che regola la caccia in Italia) e Regione perché la legge nazionale 157/1992 al comma 3 dell’articolo 7 dice che la prima ha il compito di censire il patrimonio faunistico. Lo stesso dovrebbe fare l’Istituto regionale per la fauna». Pisanu dissente anche sull’affermazione secondo la quale gli incendi avrebbero impoverito il patrimonio faunistico regionale: «Gli incendi – conclude Pisanu – sono stati meno degli anni scorsi, ma soprattutto non si considera che la selvaggina quando scoppia un incendio avverte il pericolo rapidamente e si allontana». (a. s.)

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