La Nuova Sardegna

In Sardegna più infortuni ma calano le morti bianche

di Alessandro Pirina
In Sardegna più infortuni ma calano le morti bianche

L’Inail ha ricevuto il 4,3 per cento di denunce in più. Il Nord in controtendenza

19 settembre 2017
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SASSARI. Aumentano gli infortuni sul lavoro in Sardegna. Nel 2016 l’Inail riceveva 35 denunce al giorno. Quest’anno la media è aumentata a 36,6. Una crescita che desta forte preoccupazione. Un trend negativo che riguarda tutta l’isola, fatta eccezione per la provincia di Sassari, l’unica che tra gennaio e luglio ha visto una riduzione degli infortuni. Rispetto allo stesso periodo di un anno fa in calo invece gli incidenti mortali sul lavoro: tra gennaio e luglio 2016 erano stati 12, quest’anno sono stati 10. Poco più di 1,4 al mese. A morire sul lavoro sono soprattutto gli uomini, di età compresa tra i trenta e i quarant’anni.

Aumento record. L’aumento degli infortuni sul lavoro non riguarda solo la Sardegna. Anzi, nei primi sette mesi del 2017 gli incidenti sono cresciuti dell’1,3 per cento, 4.750 in più rispetto al periodo gennaio-luglio dell’anno scorso. Ma nell’isola la crescita è tre volte tanto: in un anno gli infortuni sul lavoro sono aumentati del 4,3 per cento. Nel 2016 l’Inail aveva ricevuto 7.457 denunce, al 31 luglio 2017 ne contava 7.778, e dunque 321 in più.

Durante il lavoro. La maggior parte degli incidenti si sono verificati in occasione del lavoro: 6.894 contro i “soli” 884 avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto verso il posto di lavoro. Nel primo caso quasi tutti si sono verificati senza mezzo di trasporto, per l’esattezza 6.664, mentre per 230 lavoratori gli incidente è avvenuto in auto o con un altro mezzo. Nel secondo caso, parlando di infortuni in itinere, i più numerosi sono quelli accaduti con un mezzo di trasporto, esattamente 574, ma sono stati parecchi - 310 - quelli avvenuti mentre il lavoratore infortunato andava a piedi a lavorare. Due terzi degli infortunati sul lavoro sono uomini: 4.817 contro le 2.961 donne. Quanto all’età, la forbice più colpita è quella tra i 50 e i 54 anni (1.143 denunce), seguita da quella tra i 55 e i 59 (1.018). Poi i lavoratori tra i 45 e i 49 anni (996), tra i 40 e i 44 (827) e tra i 60 e i 64 (674 infortuni).

Industria e servizi. I settori che fanno registrare più incidenti sul lavoro sono l’industria e servizi. Uno su tre, poco più del 62 per cento. Nel solo luglio di quest’anno se ne sono verificati 908: un anno fa, nello stesso mese, gli infortuni denunciati erano stati 771. In questo settore aumentano gli incidenti nelle fabbriche (43 in più), calano leggermente nei laboratori artigiani (meno 8), mentre l’incremento maggiore si ha nel terziario (65 in più). A seguire c’è l’agricoltura, che però rispetto a un anno fa ha registrato un calo. Nel 2016 gli incidenti nei campi furono 947, quest’anno 917: 30 in meno. Flessione anche gli incidenti per i dipendenti dello Stato: dai 1.203 del 2016 si è passati ai 1.183 dei primi sette mesi del 2017.

Province. È Cagliari la provincia teatro del maggior numero di incidenti sul lavoro: nel 2017, da gennaio a luglio, sono stati 2.911, quasi duecento in più rispetto ai primi sette mesi del 2016. Segue Sassari, che però è l’unica provincia in cui c’è stato un calo delle denunce all’Inail: dalle 1.337 di un anno fa si è passati a 1.280. Al terzo posto Olbia e la Gallura, a quota 886, cento esatti in più. Poco sotto c’è Oristano (860). Al quinto posto Nuoro (630), Carbonia Iglesias (570), Medio Campidano (381). Ultima è l’Ogliastra con 270 infortuni.

Morti bianche. In controtendenza rispetto al resto d’Italia è il numero degli incidenti mortali. Al 31 luglio 2017, a livello nazionale, i morti sul lavoro erano 591, quasi 3 al giorno: 29 in più rispetto ai primi 7 mesi del 2016. In aumento sia gli uomini (più 4,9) che le donne (più 7,1). In Sardegna le morti bianche sono diminuite: 12 nel 2016, 10 nel luglio 2017. Un dato che non tiene conto delle morti sul lavoro avvenute tra agosto e settembre. Di queste 8 sono avvenute tra industria e servizi, una a testa nella agricoltura e alle dipendenze dello Stato. Su 10 morti sul lavoro ben 9 erano uomini. Cagliari è stata la provincia più colpita con 4 decessi sul lavoro, seguita dal Sulci con 2. Uno a testa per Olbia, Nuoro, l’Ogliastra e il Medio Campidano.

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