La Nuova Sardegna

Tzia Maria, a 101 anni sempre dietro al banco

di Michela Columbu
Tzia Maria, a 101 anni sempre dietro al banco

Maria Gungui ogni mattina va al lavoro nel suo negozio di stoffe a Mamoiada. «Sono in pensione da tempo, ma io continuo a occuparmi della mia bottega»

20 settembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





MAMOIADA. La sua postazione di lavoro si affaccia sulla piazza principale di Mamoiada. Dal suo banco, dove misura le stoffe che le numerose clienti comprano nella sua bottega, è una testimone dei grandi cambiamenti che hanno interessato il suo paese. Fin dal 1953, quando ha aperto il punto vendita, a oggi, con ben 101 anni compiuti proprio due giorni fa, il far di conto e registrare gli ordini, tutte mansioni che attengono alla sua professione di commerciante, le hanno permesso di conservare quell'elasticità mentale che è a dir poco sorprendente. Perché a vederla a “tzia” Maria Gungui, 101 anni non li dimostra affatto. Classe 1916, un'infanzia serena, e due famiglie al fianco.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.15883031:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2017/09/20/news/addio-allo-tziu-111-anni-nonna-record-ne-ha-115-1.15883031]]

Da una parte, quella originaria di nove figli (Maria è la quinta), con il padre commerciante di bestiame da cui sicuramente ha ereditato l'arte. Dall'altra la famiglia che l'ha adottata come fiz'e anima, la coppia che l'ha battezzata e che, prendendola in casa propria, l'ha cresciuta ed educata. «A sei, sette anni ho avuto la malaria – racconta seduta nel suo salotto –, lo ricordo bene. Avevo brividi di freddo. In paese c'era una epidemia». Intanto, dalla porta sul retro della sua bottega, un doppio ingresso sempre aperto che si affaccia sul soggiorno, ogni tanto si affaccia qualcuno proprio per fare la spesa. «Ho studiato fino alla quarta elementare, ma avrei voluto fare di più perché a me piaceva tantissimo andare a scuola. Mia nonna (madrina in mamoiadino ndc), mi fece ritirare dalla scuola perché la maestra mi aveva assegnato un compagno di banco maschio, e la cosa non andava bene». In tempi di classi divise per genere, dove anche le materie erano diverse a seconda che gli studenti fossero maschietti o femminucce, il fatto che Maria sedesse con un maschietto deve essere sembrato sconveniente per la sua seconda madre.

Moglie a 26 anni del coetaneo Antonio Soddu, un pastore mamoiadino che non era raro vedere dietro il banco del negozio, morto a 69 anni. Ha avuto cinque figli e vive con tre di loro. La bottega infatti, quando è andata in pensione, è passata alla figlia Miranda, «ma io ho continuato a occuparmi di tutto quello che c'era da fare, sia della famiglia che del negozio. Un punto di riferimento per le donne che arrivano da Fonni, Orgosolo, e altri paesi per via delle stoffe». E poi sottolinea: «Finché non c’era la strada a scorrimento veloce per Nuoro il passaggio a Mamoiada era obbligato e c'era un grandissimo via vai di gente. Poi quando hanno fatto la strada, abbiamo registrato un calo inevitabile». Testimone quindi dell'inevitabile progresso infrastrutturale che ha comportato tantissimi miglioramenti per le zone interne, ma che gioco forza ha avuto anche dei riflessi negativi sulla economia dei piccoli paesi. Raggiungere facilmente Nuoro ha spostato il baricentro del commercio nel capoluogo, condannando quindi le piccole realtà come quella di Maria a fare i conti con concorrenti ben più strutturati. «Ma io ho comunque sempre lavorato bene – conclude orgogliosa della sua attività –. E continuo a farlo».
 

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative