La Nuova Sardegna

L’inchiesta su Abbanoa: il pm chiede l’archiviazione

di Mauro Lissia
L’inchiesta su Abbanoa: il pm chiede l’archiviazione

Indagine nata sull’ipotesi di reati finanziari. Poi era virata sull’abuso d’ufficio Gli atti processuali passano al gip che deciderà se accogliere l’istanza del pm 

21 settembre 2017
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CAGLIARI. L’inchiesta giudiziaria aperta in più fasi dalla Procura della Repubblica sulla gestione di Abbanoa potrebbe chiudersi con l’archiviazione: il pm Giangiacomo Pilia ha trasmesso all’ufficio del gip il faldone con gli atti ed ora sarà il giudice a decidere se l’istanza dev’essere accolta o se l’ufficio del pubblico ministero dovrà approfondirne uno o più aspetti dell’indagine, nata su ipotesi di reati finanziari e virata successivamente su accuse di concorso in abuso d’ufficio. La scelta di Pilia era nell’aria: il colpo decisivo all’impianto accusatorio era arrivato il 14 settembre del 2016, quando la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura contro l’annullamento del provvedimento di sospensione dall’incarico del direttore generale Sandro Murtas, accusato al tempo di una sequenza di abusi d’ufficio in parte condivisi con l’amministratore unico Alessandro Ramazzotti e in parte col predecessore, Carlo Marconi. Se il 23 marzo dell’anno scorso il gip Giampaolo Casula aveva dato ragione a Pilia infliggendo al dirigente la sospensione a tempo indeterminato, il 26 aprile successivo il tribunale del riesame presieduto da Claudio Gatti ha ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso dei legali di Murtas e annullando di conseguenza il provvedimento cautelare. Sembrava che il confronto giudiziario fosse finito li, invece il pm Pilia decise di andare avanti: ricorso per Cassazione e nuova sconfitta, con motivazioni piuttosto pesanti. Il ricorso infatti - secondo i giudici penali supremi - non risultava argomentato a sufficienza. E’ stato a quel punto che il pesante fascicolo sulle posizioni dei dirigenti di Abbanoa è finito in un angolo, malgrado nel frattempo siano arrivati in Procura numerosi altri esposti firmati da dipendenti della società in house della Regione. C’è voluto un anno perchè il pm Pilia stabilisse il da farsi, l’estate 2017 è stata quella delle decisioni: piazza pulita generale per un’inchiesta durata cinque anni abbondanti, di cui una fase era stata chiusa formalmente con l’avviso 415 bis notificato a Murtas e a Marconi con l’accusa di concorso in abuso d’ufficio e una seconda fase basata su altre ipotesi di abuso d’ufficio riferite a incarichi professionali conferiti senza gara e a presunti demansionamenti di dirigenti, sui quali in alcuni casi è stato coinvolto il tribunale del lavoro.

Sul campo giudiziario di Abbanoa resta ora l’inchiesta della Corte dei Conti, nata da una relazione consegnata dalla Guardia di Finanza su disposizione del pm Pilia, che di norma corre in tempi paralleli con quella penale ma è del tutto autonoma sul piano delle decisioni. Se la magistratura ordinaria ha puntato l’attenzione soprattutto sugli incarichi e su alcuni aspetti della gestione messi in evidenza dall’advisor Deloitte e dall’ufficio del revisore legale, la magistratura contabile ha ipotizzato il danno erariale per l’uso improprio dei finanziamenti regionali, destinati in base ad accordi di programma alla realizzazione di infrastrutture e che i vertici della società concessionaria dei servizi idrici hanno dirottato su spese correnti, tra cui le buste paga dei dipendenti. Un versante abbandonato dalla Procura dopo i primi mesi d’indagine perché dopo l’esame dei documenti da parte del consulente d’ufficio non erano emersi profili penali.

Ora non resta che attendere la decisione del gip, che potrebbe accogliere la richiesta di archiviazione: in questo caso le parti offese avrebbero facoltà di opporsi formalmente e a quel punto il giudice dovrebbe fissare un’udienza per la discussione. Impossibile prevedere scadenze, così come è impossibile fare previsioni sulle prossime scelte della Procura in merito agli esposti arrivati all’ufficio negli ultimi dodici mesi: andranno direttamente in archivio o daranno luogo a nuove indagini, con ipotesi di reato diverse da quelle rivelatesi infondate?

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