La Nuova Sardegna

Regione, la riforma ospedaliera supera il primo scoglio in aula

Regione, la riforma ospedaliera supera il primo scoglio in aula

Approvato il passaggio agli articoli con 30 voti favorevoli, 3 astenuti e 18 contrari

26 settembre 2017
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CAGLIARI. La riforma della rete ospedaliera supera il primo scoglio. Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli con 30 voti favorevoli e 18 contrari. Si sono astenuti in tre: Domenico Gallus (Psd'Az-La Base) e i consiglieri del Campo Progressista Anna Maria Busia e Francesco Agus. Trentuno interventi in totale: 16 dell'opposizione e 12 della maggioranza ai quali si aggiungono quelli dei tre astenuti.

«Ho ascoltato attentamente tutti - ha detto l'assessore alla Sanità Luigi Arru a fine serata, riferendosi alle critiche avanzate dalla minoranza - ma mi chiedo, siamo sicuri che abbiamo letto lo stesso documento? Come fa l'opposizione a parlare di sfascio? È il ministero dell'Economia e finanze, in documenti ufficiali, a certificare come la Regione Sardegna sia uscita nel 2010 dal Tavolo di monitoraggio e di controllo dei Livelli Essenziali di Assistenza».

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Quanto all'accusa di depauperare i servizi nei territori, l'assessore ha detto: «non è vero, la nostra proposta mette al centro gli interessi del cittadino. Secondo il piano nazionale esiti il 70-80% dei ricoveri ora si risolve con un trattamento medico: questo significa che utilizziamo gli ospedali per casi di medio-bassa intensità, trattabili in strutture per pazienti in fase non acuta». E nonostante questo, «è curioso che dai territori arrivino garanzie per le chirurgie e non per reti di cura per ictus e infarto».

Risposte rivolte in parte al capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, che poco prima aveva accusato la Giunta di «polarizzare il sistema della rete ospedaliera svuotando il centro della Sardegna: con questo testo avete la pretesa di importare modelli che vanno bene per la Lombardia e per l'Emilia Romagna, così sacrificate la qualità del servizio sanitario e create pazienti di serie A e di serie B».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha rimarcato invece che «il ddl arriva in Aula dopo un dibattito che ha riguardato tutti i territori e che è ancora aperto, dopo mesi di lavoro in commissione. Ebbene, non un ospedale chiude i battenti e il numero dei posti letto è quasi invariato, inoltre abbiamo chiesto tante deroghe al Dm 70».

Dopo il passaggio agli articoli, il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau ha convocato l'Assemblea per martedì 3 ottobre, alle 16, e ha ricordato che nello stesso giorno, alle 10, si riunirà la commissione Sanità per l'esame degli emendamenti.

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