La Nuova Sardegna

La nuova vita dei fari saranno privatizzati

La nuova vita dei fari saranno privatizzati

Accordo tra la Regione e il Demanio. Verranno affittati per 50 anni e ristrutturati Vanno dalla Maddalena a Sant’Antioco. Pigliaru: attrarranno nuovi vacanzieri

28 settembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. I fari di Sardegna saranno privatizzati entro l’anno. Meglio così – seppure con qualche resistenza – perché oggi il pubblico, dallo Stato alla Regione, li ha abbandonati un destino tristissimo: il degrado. Invece una volta che saranno dati in affittati per 50 anni e ristrutturati, potranno diventare delle bomboniere per il turismo d’élite. I dieci fari sono tutti ovviamente affacciati sul mare e incastonati su scogliere rimaste incontaminate: a Razzoli, Punta Filetto e Marginetto, nell’arcipelago di La Maddalena, a Capo d’Orso alle porte di Palau, a Capo Ferro ad Arzachena, Punta Scorso, nell’isola dell’Asinara, Capo Figari a Golfo Aranci, Punta Falcone a Santa Teresa di Gallura, Capo Comino a Siniscola e Capo Sperone a Sant’Antioco. «L’operazione fari – ha detto il governatore Francesco Pigliaru – è un altro passo importante per lo sviluppo di un turismo che punti più alla qualità che alla quantità». Lo ha detto poco prima della firma della convenzione con il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi. Sarà proprio il Demanio ad affiancare la Regione nel bando e scegliere i progetti migliori.

La procedura. L’assessore agli enti locali Cristiano Erriu ha annunciato che «entro l’anno pubblicheremo i bandi e sappiamo già che è forte l’interesse di diversi investitori, molti sono internazionali, per i nostri fari». La scelta dei vincitori non dipenderà solo dal canone che proporranno. «Gran parte della valutazione – ha detto Reggi – dipenderà più che altro dalla qualità del progetto e dalle ricadute che lo stesso avrà sul territorio anche per l’occupazione». Precisato che i lavori potranno essere solo di «ristrutturazione e conservazione dell’esistente», cioè saranno impossibili nuove volumetrie, Pigliaru ha aggiunto: «Abbiamo delle bellezze oggi inutilizzate che invece dobbiamo far fruttare nel rispetto è ovvio di tutti vincoli ambientali. Per Reggi l’Operazione fari ha dato finora ottimi risultati nelle altre regioni e anche in Sardegna: «Il vecchio faro di Capo Spartivento, a Chia, è stato trasformato in un piccolo albergo da un imprenditore sardo, con un milione e mezzo d’investimento e oggi fattura 2 milioni l’anno. Non solo: per anni è stato in testa alla classifica mondiale dei luoghi più suggestivi in cui pernottare».

Piccoli investitori. C’è una grande occasione anche per gli under 40 che vogliono investire, se non hanno i soldi saranno sostenuti dalla Regione, nelle casermette e nell’ex case cantoniere lungo i cammini religiosi e ciclovie turistiche. In Sardegna il progetto rientra nel «cammino del Sole», quattro stabili in provincia di Nuoro e altri nel Cagliaritano, e con il bando che sarà pubblicato a metà saranno dati in concessione gratuita a giovani imprenditori, cooperative e associazioni.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative