La Nuova Sardegna

Aeroporto di Olbia, posti di lavoro a rischio

di Giandomenico Mele
Aeroporto di Olbia, posti di lavoro a rischio

Fasolino: «Torre di controllo depotenziata, un boomerang». Enav: «Scelta in linea coi grandi scali»

01 ottobre 2017
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OLBIA. «La Regione non molli la presa sul depotenziamento della torre di controllo di Olbia. Serve un pressing costante per evitare che la decisione dell’Enav si traduca in boomerang per l’aeroporto Costa Smeralda, per il sistema trasportistico isolano, per i passeggeri e per le migliaia di turisti che potrebbero subire le conseguenze di ritardi e riprogrammazioni frutto di una gestione operata altrove». Il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Fasolino, è la nuova voce critica che si leva contro la decisione dell’Enav di far gestire dal Centro di controllo di Ciampino le fasi di avvicinamento degli aerei diretti verso Olbia, sottraendo questa funzione alla torre di controllo del Costa Smeralda all’interno di una logica di riorganizzazione operativa.

La denuncia. «Più che una riorganizzazione, sembra un’azione scollegata dalla realtà, quella di Olbia è tra le sale operative più grandi d’Italia e la gestione attuale è stata in grado di coordinare oltre cinquanta movimentazioni aeree in un’ora – sottolinea ancora Fasolino –. Le conseguenze di questa scelta potrebbero essere, quindi, particolarmente gravose per il Costa Smeralda e per lo sviluppo turistico dell’intera isola, ancor più dopo l’entrata in scena del Qatar, sempre più orientato verso una crescita e uno sviluppo esponenziale in termini di qualità ed infrastrutture». Un allarme che sembra delineare scenari negativi per il Costa Smeralda e l’intero piano di sviluppo aeroportuale dello scalo gallurese.

Centro di controllo. I termini tecnici della questione sono stati ridimensionati dall’Enav (Ente nazionale assistenza al volo), che ha chiarito le novità in arrivo e ribadire che si tratta di cambiamenti che daranno maggiore efficienza allo scalo olbiese e agli altri aeroporti sardi in termini operativi e di sicurezza. «Nei maggiori aeroporti italiani la fase di volo dalla rotta dell’aeromobile verso l’aeroporto, cosiddetta di avvicinamento, viene già gestita dai Centri di controllo, che sono diversi dalle torri di controllo, che si occupano di un’area da terra fino a dieci chilometri intorno all’aeroporto – spiegano dagli uffici dell’Enav –. La gran parte del traffico aereo viene gestito da questi Centri di controllo che operano da remoto, attraverso degli schermi radar. In Italia ci sono quattro Centri di controllo: a Ciampino, Milano, Padova e Brindisi – confermano dall’Enav –. Le rotte degli aerei verso i più grandi scali italiani, da Fiumicino a Linate e Malpensa, non vengono gestiti dalle torri di controllo ma dai Centri di controllo. Quello di Ciampino gestirà Olbia all’interno di una logica di sistema scelta dall’Enav».

Pericolo tagli. «Nonostante le rassicurazioni fornite dall’Enav sul futuro dei lavoratori impiegati, appare scontato che un depotenziamento delle attività della torre di controllo di Olbia avranno serie ripercussioni sull’attuale numero degli occupati – conclude Fasolino –. Diventa indispensabile che l’argomento sia costantemente inserito nell’agenda della Regione. Mi attiverò da subito perché anche la Commissione trasporti in Consiglio regionale si interessi prontamente alla questione».

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