La Nuova Sardegna

Anticorruzione contro Anas Silurato l’appalto per la 131

Anticorruzione contro Anas Silurato l’appalto per la 131

A rischio gli interventi per realizzare quattro nuovi svincoli sulla Carlo Felice

05 ottobre 2017
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SASSARI. Cantone asfalta l’Anas e boccia l’appalto per la 131. Il siluro arriva dall’Autorità nazionale anticorruzione che giudica in modo negativo il tipo di appalto scelto dal gigante delle strade. Il rischio concretissimo ora è che tutto possa essere annullato in autotutela.

Accordo quadro. Un pronunciamento che farà giurisprudenza. Perché l’Anac contesta all’Anas l’accordo quadro, un tipo particolare di appalto utilizzato per la prima volta sui lavori per la 131. I lavori riguardano la cancellazione di quattro svincoli a raso, a Paulilatino, Macomer, Bonorva e Codrongianos. Dura quattro anni ed è diviso in tre lotti da 45 milioni di euro.

Nell’accordo quadro si usa l’appalto integrato, in pratica si affidano nello stesso momento la progettazione e l’esecuzione. Non era mai stato usato per un appalto di valore così elevato, 135. E oltre a questo c’è un altro aspetto. Il bando prevedeva diversi cantieri e diversi interventi sulla 131, per la sua messa in sicurezza e il suo adeguamento. L’Anas ha puntato molto su questo tipo di strumento e il richiamo di Raffaele Cantone rischia di avere un effetto valanga su altri accordi simili in tutta Italia. Per l’Anac il divieto dell’appalto integrato è uno dei pilastri della trasparenza del nuovo mercato degli appalti pubblici.

I dubbi. L’Anac si è mossa dopo che a maggio il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva espresso diversi dubbi sulla formula scelta dall’Anas per questo appalto sulla 131. Lo aveva fatto con una lettera in cui metteva in dubbio molti aspetti dell’Accordo. Ma per prima cosa criticava l’uso che veniva fatto di questo tipo di appalto. Di solito utilizzato per lavori di manutenzione seriale e non per opere di maggiore impatto. E nella missiva veniva contestato anche “l’incremento del valore complessivo dei lavori per i tre lotti pari a 135 milioni di euro rispetto ai 125 milioni riportato nel quadro economico approvato”. Subito erano arrivate le controdeduzioni dell’Anas, ma a decidere sulla questione è stato il pronunciamento dell’Agenzia guidata da Raffaele Cantone.

L’allarme. Ma il primo a contestare in modo pubblico lo strumento dell’Accordo quadro era stato l’ex assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda. Prima dal suo blog, poi pubblicamente aveva contestato lo strumento scelto dall’Anas. Una protesta esplosa in modo clamoroso durante la presentazione della fine dei lavori di un tratto di due chilometri della Sassari-Olbia. Maninchedda da subito aveva contestato lo strumento utilizzato dall’Anas. «Sull’appalto sardo, nel quale, lo ricordo, si è utilizzata la formula dell’accordo quadro, ordinariamente usata per le manutenzioni, per fare invece ex novo degli svincoli, il Ministero (che nel 2015 e nel 2016 aveva consentito l’exploit degli accordi quadro) scrive che il bando pubblicato “è in contrasto con tutto il quadro normativo di realizzazione delle opere pubbliche” – scriveva Manichedda nel suo blog –, e in particolare col Nuovo Codice degli Appalti che ha proprio lo scopo “di realizzare le opere pubbliche sulla base di una progettazione esecutiva e di un quadro economico al fine di garantire la necessaria qualità tecnica delle opere pubbliche e di dare certezza di tempi e costi di realizzazione». Principi che attraverso l’uso dell’accordo quadro fatto dall’Anas, scrive il Mit, «risultano completamente disattesi». (l.roj)

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