La Nuova Sardegna

Il mancato assalto al bando dell’ex mulino

di Paolo Merlini
Il mancato assalto al bando dell’ex mulino

Pinna non riuscì a pilotare la gara, ma l’impresa che ha vinto non ha mai realizzato i lavori

05 ottobre 2017
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NUORO. Nelle carte dell’inchiesta di Oristano sull’impianto di energia solare nella zona industriale di Ottana compare anche l’ex mulino Gallisai di Nuoro, interessato da tempo da un progetto di ristrutturazione e riutilizzo a fini culturali. Tore Pinna, l’ingegnere di Desulo al centro dell’inchiesta e della più nota Sindacopoli, era convinto di poter condizionare l’esito dell’affidamento dei lavori da parte della Regione, così che risultasse vincitrice il Consorzio Cooperative Costruzioni che si era già aggiudicato i lavori di Ottana. L’importo iniziale era di oltre 7 milioni di euro. In realtà l’appalto è stato poi aggiudicato all’impresa che Pinna voleva scalzare dal primo posto, il raggruppamento temporaneo di imprese che fa capo alla Paolo Beltrami spa di Cremona.

Accadeva nel 2014, ma le sorti della struttura nuorese, dove dal 2005 si parla di realizzare un Museo dell’identità (poi corretto in “delle identità”), sono incerte al punto che rischia di profilarsi una nuova incompiuta. Tra la Regione e la società incaricata, che si aggiudicò la gara con un sostanzioso ribasso (il 30 per cento: l’importo dei lavori da sette è diventato poco più di 5 milioni), è sorto infatti un contenzioso tale da bloccare il cantiere pochi mesi dopo l’aggiudicazione dell’appalto. E l’ex mulino Gallisai continua a essere un enorme stabile fatiscente nel pieno centro storico di Nuoro: si trova infatti nel quartiere di San Pietro, in via Grazia Deledda, a poche decine di metri dalla casa della scrittrice premio Nobel. Nel gennaio dello scorso anno il contratto è stato rescisso, ma i lavori non sono stati affidati ad altre imprese, né si ha notizia di una nuova gara d’appalto.

Complessivamente, tra fondi europei, statali e regionali, nel 2011 ben 14milioni e mezzo di euro erano disponibili per il nuovo museo. Di questi, circa tre milioni e mezzo sono già stati utilizzati: nel 2007 ne sono stati impiegati due milioni 700mila per l'acquisto dell'immobile dalla famiglia Guiso Gallisai. Altri 500mila euro sono andati al progetto di massima del museo e del suo allestimento (un raggruppamento temporaneo guidato da 3TI Progetti Italia). C'era stata poi la messa in sicurezza dell'edificio (danneggiato da un incendio diversi anni fa) affidata a imprese locali per una somma attorno ai 300mila euro.

In realtà degli oltre dieci milioni rimasti sulla carta ne sarebbero disponibili appena cinque, ma non è affatto chiaro il futuro della struttura. In una città che vanta una forte presenza di musei (più o meno uno ogni 3600 abitanti) non si sa ancora quale ente voglia accollarsi uno stabile di 5000 metri quadrati. Né che cosa si dovrà esporre.

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