La Nuova Sardegna

Pili: sardi come i catalani vogliamo l’indipendenza

Pili: sardi come i catalani vogliamo l’indipendenza

Il deputato di Unidos ha presentato la sua proposta di legge costituzionale L’obiettivo è il referendum «per decidere se restare sotto il regime italiano» 

06 ottobre 2017
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SASSARI. «La Sardegna deve dichiarare la propria indipendenza così come ha fatto la Catalogna. I sardi non possono continuare a essere discriminati dallo Stato italiano». Mauro Pili, il vulcanico deputato di Unidos, in una conferenza stampa a Montecitorio, ha illustrato i dettagli della proposta di legge costituzionale presentata alla Camera. Obiettivo: indire un referendum per l’indipendenza della Sardegna. «Se lo Stato persiste nelle discriminazioni, se insiste nella violenza nei confronti del patrimonio ambientale della Sardegna, se continua a trattare l’Isola come una colonia è giusto che i Sardi abbiano uno strumento per difendersi – ha protestato – Per questa ragione ho presentato una proposta di legge costituzionale e sarà quella per la alla Sardegna lo strumento democratico di difesa e di libertà. Serve una “pistola” per contrastare chi, ogni giorno, punta sulla Sardegna missili, bombe e discariche varie». Per il deputato «senza questo strumento lo Stato continuerà ad utilizzare la Sardegna come una discarica per i peggiori atti di violenza, dalla devastazione delle coste sino a perpetrare inquinamenti e morti». E non finisce qui. Pili ha insistito sul fatto che la Sardegna «è trattata come la peggior colonia di Stato». In particolare, «il popolo sardo subisce discriminazioni infinite, dai trasporti all’energia, ed è vittima di un fisco diseguale. È una terra violentata ed è arrivato il momento di dire basta». Ma Pili non vuole uno strappo istituzionale, così come ha fatto la Catalogna. Vuole muoversi nel rispetto della Costituzione. Ed è per questo che ha presentato la proposta di legge. «Ora, dinanzi a uno Stato che niente ha fatto per riequilibrare divari e discriminazioni, non resta che perseguire un percorso democratico». Saranno i sardi, quindi, grazie a un referendum, a decidere «se restare o meno sotto questo regime». Pili ha lanciato anche un monito. «Se la presidente della Camera dovesse rigettare la proposta di legge ne scaturirebbe un contenzioso giudiziario di livello internazionale, proprio perché verrebbe leso il e diritto universale all’autodeterminazione».

Sul caso Catalogna, invece, il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, ha annunciato con Marco Tedde di aver presentato un ordine del giorno per «censurare le azioni di violenza decise dal governo spagnolo in occasione del referendum per l’indipendenza ed esprime la solidarietà del popolo sardo ai catalani».

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