La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Le Asl non si occuperanno più delle visite di verifica e controllo dell’invalidità civile, sono indispensabili per ottenere la pensione, ma sarà un compito dell’Inps. A stabilirlo è una legge nazionale, però a finire nei guai potrebbe essere la Sardegna e i sardi. È scritto nella mozione presentata, in Consiglio regionale, dal gruppo Articolo 1-Mdp e ribadita in un’interrogazione, stavolta dai banchi della minoranza, da Fdi-An.

Nella prima, firmata anche da altri gruppi, c’è scritto: «Con il trasferimento all’Inps delle funzioni, le visite saranno possibili solo nelle sede di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Iglesias, mentre dopo un quarto di secolo non potranno essere effettuate più negli uffici periferici delle Asl, che sono invece molto più presenti nel territorio». Col risultato, è scritto nella mozione, che «ci sarà un forte disagio, soprattutto per i pazienti anziani residenti nelle zone interne, perché saranno costretti a viaggiare fino alle poche sedi Inps da oggi in poi operative per il riconoscimento dell’invalidità civile».

È dello stesso tono l’interrogazione presentata da Fdi-An: «Siamo di fronte a una scelta incomprensibile – si legge – sia dal punto pratico che della correttezza sistema. Non solo aumenteranno i disagi, ma anche le liste d’attesa visto che gli uffici Inps non saranno in grado di far fronte alle numerose istanze finora gestite, almeno in primo grado, dalle commissioni mediche delle Asl». Secondo Fdi i problemi saranno anche altri: «Finora l’Istituto previdenziale non è riuscito neanche a garantire la presenza dei propri medici nelle commissioni delle Aziende sanitarie e quindi c’è il rischio che l’intera procedura si blocchi per chissà quanto tempo». Nella mozione la conclusione è questa: «La Regione deve intervenire subito per bloccare il trasferimento delle funzioni dalle Asl all’Inps, per evitare i disagi e il caos»