La Nuova Sardegna

Riforma regionale degli ospedali, vincono Alghero e Ozieri

Riforma regionale degli ospedali, vincono Alghero e Ozieri

Saranno subito di primo livello e non dovranno più aspettare il monitoraggio. La Maddalena, un emendamento riapre la partita sul punto nascita dell’isola

07 ottobre 2017
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CAGLIARI. Batti che ti ribatti, alla fine l’accoppiata Alghero-Ozieri potrebbe aver ottenuto quello che voleva: il primo livello, nella griglia degli ospedali riorganizzati. La novità è saltata fuori dall’ennesima riunione della commissione sanità del Consiglio regionale, impegnata da una settimana nel correggere la bozza, nel tenere assieme la maggioranza di centrosinistra, non è facile, e presentarsi martedì in aula con un testo il più blindato possibile. Se Alghero-Ozieri ha fatto un passo avanti, spiegato meglio qualche riga più sotto, il punto nascita di La Maddalena continua a essere un terreno di battaglia nonostante una nuova proposta di «condivisione dell’emendamento finale», mentre sul primo livello per Lanusei è sempre più possibile un braccio di ferro in aula tutto interno al Pd.

Alghero-Ozieri. Dall’inizio del 2018 l’ospedale con la doppia sede sarà un primo livello e non più solo un nodo della Rete. L’ipotesi iniziale era questa: prima ci sarà un «monitoraggio su funzioni e carichi» e poi, in caso di esito positivo, il riconoscimento del titolo. Invece, secondo l’emendamento passato in commissione, accadrà il contrario: prima il titolo e poi i mesi di monitoraggio, che dovranno confermare o smentire se l’anticipata promozione è stata giusta o sbagliata. Stando alle previsioni, martedì questa correzione dovrebbe passare a larga maggioranza.

La Maddalena. Dopo esser andata giorni fa a un passo dallo scivolone, con un emendamento del centrodestra bocciato solo in extremis, il centrosinistra è corso ai ripari. In aula, il presidente della commissione Raimondo Perra, Psi, presenterà un testo in cui scomparirà la parola «disattivazione del punto nascita», sta per chiusura, e sarà sostituita con questa frase: «Nelle more dell’avvio dell’elisoccorso, è previsto immediatamente un piano specifico di emergenza che garantirà la possibilità di affrontare le emergenze ostetriche al Merlo anche con equipe specialistiche in arrivo dal presidio della Gallura». Per essere più chiari: il punto nascita non dovrebbe chiudere, e sarà sempre possibile partorire a La Maddalena almeno nei casi meno complicati, i cosiddetti parti fisiologici, e in ogni caso l’ospedale sarà rinforzato con l’arrivo periodico di medici da Olbia. Per la commissione è il massimo possibile, anche alla luce del duro giudizio espresso dall’Anaoo, il sindacato dei medici dirigenti, che ha scritto: «Con appena una sessantina di parti l’anno, è assolutamente rischioso riaprire quel punto nascita e chi lo facesse dovrebbe solo sperare che tutto vada bene», ma questa non è scienza, è solo cabala. Nonostante questi autorevoli timori, il consigliere regionale maddalenino Pierfranco Zanchetta, Ups, ha detto: «Con l’emendamento Perra, un passo avanti c’è stato di sicuro, ma manca ancora qualcosa e per questo presenterò un mio emendamento». Come martedì andrà a finire il caso La Maddalena è ancora un mistero.

Lanusei. Del riconoscimento immediato del primo livello s’è discusso molto in un vertice volante di maggioranza. L’assessore Luigi Arru continua a essere contrario, «non ha il bacino d’utenza richiesto, ma comunque li nessun reparto sarà chiuso e tutto resterà come prima». Però Franco Sabatini del Pd, sembra deciso a non ritirare l’ emendamento che invece riconosce di fatto e subito il primo livello. Così, nello stesso giorno in cui il consiglio comunale di Lanusei protesterà a Cagliari, martedì in Aula potrebbe esserci più di una scintilla.

Il bollettino di giornata. Il Partito dei sardi sta per ritirare la riserva, «i nostri emendamenti sono passati», e dovrebbe votare compatto a favore della riforma. Di contro continua ad affilare le armi l’opposizione. Edoardo Tocco di Forza Italia ha detto: «La bozza era un caos, con le correzioni, sono zeppe solo di false promesse, sarà un disastro». Anche Emilio Usula, Rossomori, ha alzato il tiro: «La Sardegna centrale è stata trattata malissimo e non lo possiamo accettare». Ma anche in maggioranza c’è chi, in queste ore, ha picchiato duro. È stato Roberto Deriu del Pd che ha scritto: «Con la nostra giunta che non riesce ancora a nominare il direttore generale dell’Agenzia emergenze-urgenze, l’Areus, come se non fosse un pilastro essenziale della riforma, noi parliamo di ospedali. Non siamo credibili». (ua)

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