La Nuova Sardegna

Apicoltura in crisi in Sardegna, produzione dimezzata: in arrivo 500mila euro

di Antonello Palmas
Apicoltura in crisi in Sardegna, produzione dimezzata: in arrivo 500mila euro

I danni provocati dalla siccità: la Regione aumenta gli aiuti. L’esperto: «L’acqua per le api è un elemento indispensabile» 

11 ottobre 2017
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SASSARI. A rendere meno amaro il destino del settore più dolce ci pensa la Regione: l’apicoltura sarda impegnata nella conta dei danni legati soprattutto alla siccità e che hanno falcidiato la produzione di miele dell’isola, ridotta in media del 50-60 per cento con punte anche superiori, si vede attribuire un finanziamento di mezzo milione. Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha approvato l’integrazione finanziaria delle risorse per il comparto attraverso misure dedicate agli investimenti: si passa dai 220mila euro della prima assegnazione, deliberata a dicembre 2016, ai 520mila raggiunti con l’integrazione di 300mila licenziati ieri. Il primo stanziamento prevedeva contributi per all’acquisto di mezzi di trasporto per la movimentare le arnie e sulla linea di questo intervento sono state confermate le nuove risorse.

«È un investimento fondamentale che viene incontro alle richieste del comparto – spiega Caria – e che giungono in una delle peggiori annate produttive degli ultimi decenni. I 520mila euro sono un di più rispetto al programma apistico regionale che, per il triennio 2017-2019, prevede un aiuto per l’acquisto di arnie per nomadismo, per l’acquisto di sciami, nuclei, famiglie, pacchi d’api e api regine». Per gli apicoltori la notizia è come una di quelle piogge attese invano in una stagione da dimenticare. Non bastavano le malattie, ora l’apprezzatissimo miele sardo viene minacciato anche dalle temperature pazze. E Coldiretti lanciato l’allarme: -50% di produzione nel Nuorese, calo che riguarda più o meno tutta l’isola, con punte maggiori nel nordovest, dove la siccità ha colpito più duro.

«La calura e la siccità – dice Ignazio Floris, entomologo del dipartimento di Agraria dell’università di Sassari – hanno riflessi negativi in quanto l’acqua per le api è un elemento indispensabile per termoregolare la temperatura corporea. Quest’anno è venuto a mancare quell’apporto energetico indispensabile alle api che si occupano di reperire la materia prima». L’andamento anomalo del clima sta condizionando le api in modo diretto e indiretto: «Si tratta di organismi che risentono del riscaldamento, in quanto hanno l’esigenza di termoregolare l’alveare – spiega –, e il prezzo è una minore produzione. Ma gli effetti del caldo sono anche indiretti: se le piante soffrono vi sono minori risorse e anche la secrezione del nettare si riduce». Ma il tema è più complesso se entrano in ballo le patologie: «Alcune malattie si avvantaggiano dallo stress climatico, che rende le api più vulnerabili – dice Floris – e più in generale il caldo favorisce uno sviluppo superiore delle malattie e se colpite dalla Varroa le arnie si riempiono in misura maggiore di parassiti che a loro volta trasmettono una serie di patologie, aggiungendo ulteriore stress».

Se in agricoltura si può ovviare alla siccità, ove possibile, con l’irrigazione, per quanto riguarda l’apicoltura il discorso è differente: «Specie in Sardegna – sottolinea il docente – il settore si basa su risorse spontanee e se non piove c’è ben poco da fare. L’ape soffre, perché non può avvenire la termoregolazione che avviene importando l’acqua nell’arnia per farla evaporare ed abbassare così la temperatura. Il ciclo delle api prevede un optimum termico e se questo risulta sfasato la popolazione cala, pur non avendo problemi ci contatti con i pesticidi come in altre realtà». Un problema, quello dei veleni, che per ora sembra non toccare l’isola, ma occorre vigilare. Ad Albert Einstein viene attribuita una considerazione: se le api sparissero, l’uomo sopravviverebbe al massimo 4 anni. In realtà non c’è prova che il geniale fisico abbia mai detto nulla del genere, ma il concetto è sicuramente vicino alla realtà: siamo legati più di quanto si pensi a questi incredibili animali.

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