La Nuova Sardegna

Grano Cappelli, l’isola unita nella lotta

Grano Cappelli, l’isola unita nella lotta

Il Consorzio: «La filiera va difesa con tutte le forze senza sconti». Il sostengo dei politici e del Wwf

11 ottobre 2017
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SANLURI. Il mondo del grano Cappelli, comprese le aziende della penisola, minacciato dal passaggio dei diritti sui semi alla ditta semenziera Sis di Bologna dopo aver lavorato per decenni alla rinascita della pregiata varietà di cereale, si rifiuta di cedere a un destino ingiusto che mette a rischio l’economia le filiere di tutta Italia e si compatta in attesa di un incontro con il ministro dell’Agricoltura Martina, cui verrà chiesto di trovare una soluzione alla intricata vicenda.

Il Consorzio sardo del grano Cappelli ha riunito a Sanluri nella sala della Proloco tutti coloro che sono interessati al problema. «Oltre a diversi sindaci dei Comuni interessati dalla coltivazione e trasformazione della varietà – spiega la presidentessa Laura Accalai – , c’erano i consiglieri regionali, Eugenio Lai e Alessandro Collu e il parlamentale Siro Marroccu, tutti uniti in un unico credo: la filiera va difesa con tutte le forze senza sconti e compromessi. Nella sala è emersa prepotente l’esigenza di difendere il diritto del lavoro, la libertà delle filiere e dei semi. Sì, quei semi ritrovati 30 anni fa, e dai quali dopo un lavoro difficilissimo è nata una filiera forte, e via via tante filiere a livello nazionale, perché tutti insieme ci hanno creduto. Ora sono tutte unite in una sola battaglia, aspettando l'incontro col ministro».

La Accalai, figlia di quel Santino che ha il merito di aver fatto rinascere in Italia una varietà dimenticata e ora apprezzatissima per le sue qualità, afferma che «sono pronti a sostenerci oltre il Movimento pastori sardi e Copagri, anche la Coldiretti provinciale di Cagliari con il direttore Efisio Perra, che ci dice: siamo in campo per rafforzare e far proseguire la filiera sarda del grano Cappelli. Da questo incontro usciamo ancora più rafforzati nella convinzione che il prosieguo della battaglia porterà a nuovi e concreti sviluppi».

Ma anche il Wwf sardo prende posizione: «Pur non entrando nel merito della vicenda commerciale del grano Cappelli – afferma Carmelo Spada, delegato regionale – manifestiamo solidarietà e grande apprezzamento per il lavoro decennale svolto dagli agricoltori sardi che hanno duramente operato per riportare a produzione la varietà. Grazie al loro impegno si è dato vita a una strategia di “sviluppo rurale sostenibile” e si è affermato concretamente un modello alternativo che ha i suoi punti forti nella crescita delle produzioni biologiche e di qualità, con un approccio circolare in grado di garantire maggiore fertilità dei suoli, valorizzando la biodiversità, mitigando il cambiamento climatico, dimostrando nei fatti anche la capacità di fare reddito. Si tratta di un segnale forte ed importante, il Consorzio interpreta la nostra visione di un’agricoltura che produca cibo sicuro e sano, che innervi e presidi i territori, sostenga le comunità rurali generandovi opportunità di lavoro e prenda parte, insieme agli altri settori produttivi, alle grandi sfide di sostenibilità, dalla lotta all’inquinamento alla tutela della biodiversità e del paesaggio, al contrasto e mitigazione del cambiamento climatico. Il Wwf augura ai produttori sardi di poter vincere anche questa sfida commerciale sperando che la politica regionale faccia la propria parte». (a.palm.)



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