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la vertenza 

Il vescovo ai minatori di Olmedo: «Busserò alle porte della politica»

di Luca Fiori
Il vescovo ai minatori di Olmedo: «Busserò alle porte della politica»

INVIATO A OLMEDO. «Pregherò per voi e per le vostre famiglie, ma chi ha la responsabilità e il dovere morale e di trovare una soluzione per questa lunga vertenza non può più tirarsi indietro». Ha...

11 ottobre 2017
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INVIATO A OLMEDO. «Pregherò per voi e per le vostre famiglie, ma chi ha la responsabilità e il dovere morale e di trovare una soluzione per questa lunga vertenza non può più tirarsi indietro».

Ha promesso che tornerà a bussare alle porte della politica - oltre che a quelle celesti - ieri mattina il vescovo della diocesi di Alghero-Bosa, monsignor Mauro Morfino, che per la seconda volta è tornato in visita dai minatori di Olmedo, in lotta da due anni e mezzo per salvare il proprio posto di lavoro.

A pochi passi dalla piccola cappella con un caratteristico altare sorretto dalle statue di due minatori, il presule ha incontrato lavoratori e sindacalisti davanti agli sguardi attenti dei carabinieri e di due agenti della Digos. «È passato un po’ di tempo - ha detto il vescovo - e purtroppo vedo che la situazione è peggiorata. Io oggi sono qui per portarvi la mia amicizia e la vicinanza della Chiesa - ha aggiunto monsignor Morfino - ma capisco che questo non basta. Quando venni due anni e mezzo fa tentai di dire qualche cosa a chi di dovere e mi dissero che la cosa si sarebbe risolta in tempi abbastanza brevi - ha proseguito il capo della chiesa algherese - e invece è passato troppo tempo. Non voglio entrare in merito a scelte fatte o non fatte dalla politica, sta di fatto che 28 persone e le loro famiglie non possono più stare in una situazione di questo tipo. Lo Stato, attraverso il governo regionale - ha concluso il vescovo - dovrà trovare una soluzione. Se proprio la bauxite non bisogna più tirarla fuori che si facciano altre scelte, l’importante che le persone che fino a oggi hanno lavorato qui non vengano abbandonate a se stesse e che si trovi per loro una soluzione».

I lavoratori hanno donato al vescovo un vaso realizzato con l’argilla estratta nei sotterranei della miniera e prima di ringraziarlo lo hanno aggiornato sulla vertenza. «Domani a Cagliari incontreremo l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras - ha detto Simone Testoni, segretario generale Ugl chimici - e a lei chiederemo di trovare nell’immediato un paracadute a chi ha perso la mobilità a luglio e chi la perderà a dicembre». La crisi della miniera era scoppiata definitivamente quando la società greca Elmin aveva rinunciato alla concessione mineraria mandando a casa i lavoratori. Un potenziale nuovo investitore, la società Futura, si è fatta avanti per gestire il giacimento di bauxite, ma la miniera resta ancora ferma. Cinque dei 28 minatori rimasti senza lavoro hanno già perso anche il diritto agli ammortizzatori sociali, gli altri restano in mobilità, ma solo per altri due mesi. «Ben venga l’azienda che ha presentato la proposta alla Regione - ha concluso Testoni - ma ora la nostra priorità e trovare una soluzione per chi non ha più un sostegno al reddito».

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