La Nuova Sardegna

Nicola Fratoianni all’attacco: «Lavoro e ambiente Pigliaru è da bocciare»

di Alessandro Pirina
Nicola Fratoianni all’attacco: «Lavoro e ambiente Pigliaru è da bocciare»

Il segretario di Si: Mdp riveda il suo sostegno alla giunta Sul cantiere a sinistra: passi avanti, alternativi a destre e Pd

12 ottobre 2017
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SASSARI. Prove di unione a sinistra. Con il no alla fiducia di Mdp al governo Gentiloni ieri di fatto è nata la nuova Cosa che metterà insieme le varie anime della sinistra in vista delle politiche di primavera. Un cartello di partiti e movimenti da cui si è tirato fuori Giuliano Pisapia con il suo Campo progressista. E domani quella nuova Cosa di sinistra debutterà anche in Sardegna. A Sassari si ritroveranno tutte le varie anime della sinistra che non si riconoscono nel Pd. E neanche in questo caso saranno presenti esponenti del movimento di Pisapia, che nell’isola può contare sul sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. A Sassari però ci saranno Mdp con Miguel Gotor, Possibile con Pippo Civati, e poi i Rossomori, Sardigna libera, Rifondazione, Pci, associazioni, urbanisti, esponenti della cultura. A fare gli onori di casa sarà Sinistra Italiana con Nicola Fratoianni, segretario nazionale del partito nato dalle ceneri di Sel, in queste ore in prima linea contro il Rosatellum. «Una legge costruita sulla convenienza della maggioranza attuale e di quella futura con Renzi e Berlusconi».

Fratoianni, a che punto sono i lavori nel cantiere della sinistra?

«Ci sono passi avanti. Mdp ha scelto con forza di uscire dalla maggioranza di questo governo. Lo ha fatto prima sul Def e ancora più convintamente sulla legge elettorale. Questo di per sé lo avvicina alle posizioni di chi è sempre stato all’opposizione».

Di questo cantiere non farà parte Pisapia.

«Lui ha sempre detto di volere essere competitivo ma anche alleato del Pd. Io credo invece non ci si possa alleare con chi si è reso protagonista di una politica disastrosa sotto tutti i punti di vista. In questi mesi si è parlato di formule, nuovo centrosinistra e simili, ma noi puntiamo ad altro, a creare una piattaforma che metta al centro la vita delle persone. Ecco perché è fondamentale trovare la convergenza più larga possibile su una proposta esplicitamente alternativa alle destre sempre più fasciste, al Movimento 5 stelle che non è in grado di dare risposte, ma anche al Pd e alle sue politiche».

La Sardegna va in controtendenza: il dem Pigliaru è sostenuto da Mdp, mentre Campo progressista si è sfilato dalla maggioranza.

«Mi verrebbe da dire: il mondo è bello perché è vario. Ma non è così. La giunta Pigliaru ha finora mostrato tutta la sua inadeguatezza sul lavoro: non è stata capace di attuare politiche attive per risolvere la grave emergenza occupazionale. Sull’ambiente poi è arrivata a mettere in discussione una delle principali conquiste dell’esperienza Soru: i vincoli a tutela di questa terra meravigliosa. Senza dimenticare la scelte negative in materia sanitaria. Credo che su questo terreno per i compagni di Mdp sia arrivato il momento di fare il punto: per costruire un nuovo orizzonte occorre valutare nel merito le scelte politiche».

La nuova piattaforma di sinistra viene bollata come la nuova Rifondazione comunista.

«Rifondazione è stato un partito rimasto a lungo sulla scena e con risultati lusinghieri. Ma è una polemica poco interessante. Io voglio uscire dal dibattito astratto sulle formule, voglio un partito che abbia le idee chiare sulla parte in cui deve stare. E dunque dalla parte delle gente che in questi anni si è impoverita, la maggioranza di questo Paese. Una scelta di campo che non è né estremista né irrealista».

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